Omicidio Maioli, il marito assolto anche in Cassazione: «Affetto da delirio di gelosia»

La Suprema corte certifica l’incapacità di intendere e volere di Antonio Gozzini, che nell'ottobre 2019 uccise la moglie a Brescia
La Polizia scientifica nel condominio dove Cristina Maioli viveva e dove il 3 ottobre del 2019 fu uccisa - Foto © www.giornaledibrescia.it
La Polizia scientifica nel condominio dove Cristina Maioli viveva e dove il 3 ottobre del 2019 fu uccisa - Foto © www.giornaledibrescia.it

Quando ha ucciso la moglie Antonio Gozzini non era capace di intendere e volere. A sostenerlo, oltre ai giudici di primo e secondo grado, da giovedì sono anche i magistrati della Corte di Cassazione. Sull’assoluzione dell’82enne che tra il 3 e il 4 ottobre del 2019 uccise Cristina Maioli colpendola ripetutamente con un mattarello e un coltello da cucina, per poi vegliare il suo cadavere tutta la notte e chiedere alla vicina di casa di dare l’allarme, scende così l’ultimo sipario. Da ieri nulla p

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