Oltre tremila i farmaci carenti, «solo» trenta quelli senza alternativa

Sul sito dell’Agenzia del farmaco l’elenco aggiornato dei medicinali indisponibili, equivalenti e importabili
Loading video...
FARMACI INTROVABILI
AA

«Mi dispiace, il farmaco non è disponibile». La risposta del farmacista ha lasciato senza parole il paziente che assume quel farmaco non per un «banale» raffreddore, ma per «tenere a bada un tumore», come lui stesso afferma.

«La terapia prosegue da anni e, da anni, prenoto Ipstyl 120 o il generico nella farmacia vicina a casa e il giorno dopo me lo consegnano. Questo mese no: prenoto e dopo alcuni giorni la farmacista mi dice che non c’è né in magazzino né altrove. Allarmatissimo mi informo all’Agenzia di tutela della salute di Brescia dove mi confermano dell’assenza del farmaco. Il tempo passa, sono già 15 giorni, e ancora non so quando il farmaco sarà disponibile. Non so di chi sia la responsabilità e sto saltando un turno di terapia con buona pace delle mie metastasi…che crescono! Sono furibondo: ci sarà pure un giudice a Berlino!».

La lettera-appello

Questo il contenuto della lettera scritta da Mirko Lombardi al direttore del nostro quotidiano, e che abbiamo pubblicato. Con il risultato che poche ore dopo egli ha potuto ritirare il farmaco in farmacia. E, con lui, ovviamente, tutti coloro che stanno seguendo un’analoga terapia.

Domande e risposte

Quella della carenza dei farmaci sarà anche una «crisi mediatica», come l’ha definita il ministro della Salute Orazio Schillaci, rispondendo nel merito in Commissione Affari sociali della Camera dei deputati. L’esperienza di Lombardi e, con lui, quella delle moltissime persone che devono attendere anche settimane prima di poter continuare una terapia in corso, evidenziano però che un problema c’è. Che merita attenzione mediatica e che richiede risposte certe da parte delle istituzioni.

Tremila i farmaci «carenti»

L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, venerdì scorso ha aggiornato sul suo sito (aifa.gov.it) la lista dei farmaci temporaneamente «carenti».

Più di seicento pagine contenenti un elenco di 3.192 farmaci suddiviso per nome commerciale, principio attivo, forma farmaceutica, confezione e nominativo dell’azienda titolare dell’immissione in commercio. Vi è l’indicazione dell’esistenza o meno di equivalenti (copia del farmaco di riferimento di marca o griffato), delle motivazioni che hanno determinato la carenza e dei suggerimenti o provvedimenti di Aifa per reperire il farmaco. «Degli oltre tremila farmaci nella lista dei carenti di Aifa, circa 300 sono privi di equivalenti e, quindi, inseriti nella lista dei prodotti importabili su richiesta delle strutture sanitarie - spiega il ministro Schillaci -. Quelli non sostituiti da altri farmaci alternativi sono di fatto meno di trenta».

Trenta proprio non ci sono

Ovvero: degli oltre tremila carenti (di questi la metà manca perché non è più in commercio, e altri quattrocento saranno ritirati nei prossimi mesi), quasi tutti hanno un equivalente sul mercato. «Nei rari casi in cui manchino gli equivalenti - aggiunge il ministro - è possibile ricorrere all’importazione dall’estero o alla preparazione galenica all’interno delle farmacie. Nella lista dei prodotti importabili su richiesta delle strutture sanitarie ci sono i trecento che elenchiamo in queste pagine (sul sito Aifa, ndr). Quelli non sostituiti da altri farmaci sono trenta e, in questo caso, è ovviamente necessario ricorrere ad una terapia alternativa decisa dallo specialista o dal medico di medicina generale».

Aifa specifica che «qualora il medicinale "mancante" non risulti presente nell’elenco dei medicinali carenti pubblicato dall’Aifa, il farmacista dovrà provvedere a contattare almeno tre grossisti tra quelli a disposizione nel suo territorio per verificare la reale indisponibilità del medicinale in questione».

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato