Nuovo metodo: la caccia al Covid con ecografie e radiografie

In arrivo la delibera al Civile per effettuare gli esami anche a domicilio su positivi e «sospetti»
Il video dell'Ordine dei tecnici di radiologia
AA

Non può essere accaduto invano. L’onda anomala che ci ha travolto e che in due mesi e mezzo ha infettato oltre quattordicimila persone (anche se il numero reale è almeno di dieci volte superiore) e ha causato la morte di oltre 2.600 non può lasciare solo ferite. «Abbiamo imparato una grande lezione» ha detto lo scorso 4 aprile Marco Trivelli, direttore generale dell’Asst Spedali Civili, davanti all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, a Brescia per presentare il progetto della «scala 4», anticipando idealmente le linee guida nazionali che fanno riferimento a strutture sanitarie isolate dal resto dei reparti di degenza e completamente dedicate ai malati di Covid-19. La «scala 4» è in attesa che la politica sciolga i nodi delle parole per passare alle azioni annunciate.

Nel frattempo, però, la «lezione» ha messo in evidenza che il funzionamento della sanità si misura anche sul territorio. Insomma, inutile avere ospedali d’eccellenza se prima, e dopo, non sono adeguatamente supportati da azioni incisive per la salute dei pazienti. La radiologia domiciliare è una di queste. All’Asst Spedali Civili sta per essere approvata la delibera che sancisce l’avvio di un progetto il cui sviluppo ha trovato forza proprio dall’emergenza Covid. I suoi effetti di civilità socio-sanitaria, tuttavia, continueranno nel futuro.

«Abbiamo definito l’accordo con l’Associazione tecnici sanitari volontari per gli esami radiologici a domicilio - spiega Annamaria Indelicato, direttore sociosanitario dell’Asst SpedaliCivili -. La radiologia domiciliare è in capo agli ambulatori di via Corsica di cui è responsabile Luigi Grazioli della Prima Radiologia. Ed è il primo servizio che parte per effettuare esami che devono comunque essere prescritti dai medici di medicina generale. Nel frattempo, stiamo mettendo a punto anche la possibilità di effettuare ecografie domiciliari polmonari in accordo con la Seconda Radiologia diretta da Roberto Maroldi».

Alla strumentazione già presente al Civile, si è aggiunto da poco anche un ecografo portatile per le ecografie al domicilio del paziente, che saranno effettuate da uno specialista. Lo strumento è stato donato all’Ospedale Civile dalla Fondazione Francesca Rava con il sostegno di Kpmg. Ad esso, si aggiunge anche la donazione di un’apparecchiatura mobile raggi X, essenziale anche per la diagnosi della polmonite direttamente al Pronto soccorso. Strumenti preziosi per far fronte all’emergenza Covid-19 ed altrettanto importanti per garantire in futuro a tutte le persone fragili che, per qualsiasi ragione, non sono in grado di recarsi in ospedale per essere sottoposte a radiografia o ecografia, di poter accedere al servizio direttamente a domicilio.

«L’ecografo portatile è molto utile anche nella tensostruttura dove è presente un ambulatorio per i malati Covid» spiega Indelicato. L’uso dell’ecografo portatile a domicilio permette non solo di valutare lo stato del polmone (e di conseguenza la necessità di ricoverare la persona in ospedale), ma anche di identificare precocemente eventuali trombosi venose, permettendo così di ridurre il rischio di embolia polmonare; si sono infatti rilevati, con una progressiva frequenza, episodi di embolia correlati alla sindrome clinica da iperinfiammazione secondaria alla reazione immunitaria scatenata dall’infezione virale.

Per questa ragione, è molto importante per il paziente poter escludere o identificare, con l’Ecocolordoppler, la presenza di trombosi venosa profonda negli arti inferiori. La radiologia domiciliare è un primo, importante passo, verso quel potenziamento dell’assistenza territoriale che è stato anche finanziato e declinato nel recente decreto rilancio del Governo.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia