Neonato morto, il Civile: «Nessuna epidemia»

Per l'azienda ospedaliera bresciana la morte del piccolo Marco è da ricondurre a un'infezione ancora da chiarire
Un tecnico di laboratorio al lavoro - Foto Ansa/Ettore Ferrari
Un tecnico di laboratorio al lavoro - Foto Ansa/Ettore Ferrari
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«Non sussiste alcuna relazione tra i tre eventi. Si tratta di decessi subentrati a breve distanza l'uno dall'altro, nell'arco di una settimana, ma i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati». 

Lo spiegano in una nota i vertici degli Spedali civili di Brescia in merito al decesso di tre neonati nel reparto di terapia intensiva neonatale, bambini che hanno occupato la stessa stanza. 

L'ospedale bresciano esclude «che le circostanze siano da ricondurre ad un focolaio infettivo epidemico». 

In merito alla morte del piccolo Marco, deceduto per un'infezione contratta al venticinquesimo giorno di vita, gli Spedali civili scrivono: «La morte è riconducibile alle complicanze di una grave infezione sistemica (sepsi) di origine ancora indeterminata, nonostante i molteplici esami microbiologici eseguiti. L'evento merita pertanto chiarezza, e sarà oggetto di indagine da parte delle autorità competenti, con la piena collaborazione dell'ospedale». 

 

 

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