Muore dopo asportazione di un neo, Oneda parla per due ore

Lungo interrogatorio di convalida in carcere a Brescia per il chirurgo dell'ospedale di Manerbio arrestato per omicidio volontario
Paolo Oneda, chirurgo dell'ospedale di Manerbio, è in carcere con l'accusa di omicidio
Paolo Oneda, chirurgo dell'ospedale di Manerbio, è in carcere con l'accusa di omicidio
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«Siamo fiduciosi perché il nostro assistito si dichiara innocente». Così gli avvocati Giovanni Motta e Alberto Sirani fuori dal carcere di Brescia dopo che, durante l’interrogatorio di convalida davanti al gip, ha parlato per quasi due ore Paolo Oneda, chirurgo dell’ospedale di Manerbio arrestato per omicidio volontario nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Roberta Repetto, la 40enne che frequentava il centro olistico Anidra in Liguria dove era stata operata dal medico per l’asportazione di un neo sulla schiena.

 

Intervento, secondo la ricostruzione, fatto senza anestesia, su un tavolo del centro e non in ospedale e senza poi l’esame istologico. Con Oneda è stato arrestato ed è in carcere a Marassi anche Paolo Bendinelli, santone e fondatore del centro Anidra. «Abbiamo ricostruito i fatti consapevoli che si tratta di una vicenda delicata» hanno detto i legali del medico.

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