Motorizzazione: «Siamo in difficoltà per carenza di personale»

La replica del direttore degli uffici di Brescia in attesa dell’audizione dei vertici nazionali alla Camera
Gli uffici della Motorizzazione Civile di Brescia in via Grandi al centro di una serie di polemiche per i disagi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Gli uffici della Motorizzazione Civile di Brescia in via Grandi al centro di una serie di polemiche per i disagi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Mentre domani si attende a Roma l’Audizione del direttore generale della Motorizzazione, ing. Pasquale D’Anzi, convocato alla Commissione Trasporti sul tema Motorizzazione e problemi connessi, sul tema disagi in via Grandi interviene il direttore bresciano Francesco Greco.

Come replica alle critiche sollevate sulle difficoltà?

Le argomentazioni critiche riferiscono come il Documento unico sarebbe la causa di epici e sistematici ritardi nella emissione dei documenti. Senza voler disconoscere le criticità, non si può, tuttavia, non commentare una realtà amministrativa sbrigativamente semplificata. La messa in circolazione di un veicolo industriale è il risultato di una procedura complessa, che richiede una serie di requisiti e l’ottenimento di una autorizzazione, a valle della quale si colloca la immatricolazione e l’iscrizione Pra, oggi sintetizzate nell’ormai famoso Documento Unico (DU).

Gli enfatizzati 45 giorni scaturiscono dalla procedura nel suo complesso, e sono più che giustificati. Se invece si vuole isolare e analizzare l’ultimo segmento, il D.U. appunto, teoricamente i tempi tecnici di lavorazione si collocano in un arco temporale che non supera l’ora. Ovviamente la realtà quotidiana è più complessa, l’efficienza di una organizzazione si misura nel rapporto tra la domanda di servizio e le risorse, soprattutto umane, disponibili per esaudirla.

Ma da anni si parla di mancanza di personale...

Il rapporto tra risorse umane e mole di servizi resi, in questa fase, è indiscutibilmente squilibrato, e questo è l’elemento cardine da cui originano buona parte delle criticità organizzative, che non possono essere risolte imponendo un astratto obbligo di risultato ma dimensionando adeguatamente l’organizzazione. Poi c’è lo strumento che governa la procedura, che sconta la necessità di gestire una pletora di fattispecie giuridiche da una parte e di rendere coerenti dati tecnici ed amministrativi dall’altra, già presenti in archivi separati che devono necessariamente confluire e comunicare biunivocamente. Fin quando non si otterrà l’allineamento dei dati - e lo si farà solo a regime - le discrasie comunicative sono inevitabili ma, allo stesso tempo il sistema, evolve, si affina, risolve i conflitti tecnici e si semplifica.

Il passaggio non potrebbe avvenire con tempi rapidi?

Si tratta di un passaggio epocale, ormai in avanzato stato evolutivo che, in quanto tale, non può realizzarsi in maniera semplice ed indolore, e che tende ad ottimizzarsi. Infine non può essere dimenticata la gestione della quotidianità che grava su uno strigato numero di persone, chiamate a ricoprire più funzioni: quelle amministrative e quelle tecnico professionali che assicurano le verifiche tecniche sui veicoli (revisioni/collaudi) e gli esami della patente.

Come si può rispondere alle lamentele?

Evidenti sono gli effetti nefasti di anni e anni di blocco del ricambio generazionale, conseguenze che spesso cinicamente, gli occhi dell’osservatore esterno è portato a trascurare o a non considerare, come se la produttività fosse una variabile indipendente, che si auto alimenta attraverso meccanismi propri. La realtà è diversa, ha una sua complessità e va analizzata nella sua globalità, almeno fino a quando il fattore umano non diverrà irrilevante e potrà essere sostituito da altro. Con questo non si vuole mendicare commiserazione ma si pretende almeno oggettività.

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