Documento unico, in Motorizzazione pratiche ferme per giorni

La semplificazione ammistrativa passa anche per il Documento unico di circolazione, una sorta di «nuova carta d’identità» dei veicoli in sostituzione del vecchio libretto e del certificato di proprietà, riunendo in un unico documento tutti i dati: quelli tecnici forniti dal Ministero dei Trasporti e quelli relativi alla proprietà gestiti dal Pra, il Pubblico registro automobilistico. Il Duc offriva nell’idea di chi lo ha ideato grandi vantaggi per snellire le pratiche burocratiche, se non fosse che a distanza di mesi dal suo ingresso in vigore si manifesta come un problema insormontabile, con moltissime pratiche bloccate e in attesa di essere evase.
Qual è il problema
E questo per le diverse difficoltà di comunicazione tra i sistemi degli enti coinvolti - Umc e Pra - con il risultato che le pratiche si accumulano in via Grandi dove solo tre persone sarebbero oggi addette alla materia, al netto di malattie, assenze e ferie, con diversi mezzi di lavoro già venduti che non possono essere targati e consegnati perché manca il necessario documento. Senza quindi il Duc, per ottenere il quale in molti casi è necessario aspettare anche due o tre settimane. Esattamente l’opposto del criterio della semplificazione voluta.
I problemi, a detta di diverse agenzie di pratiche automobilistiche, derivano dal fatto che ogni pratica, che dovrebbe arrivare a destinazione seguendo la strada telematica, obbliga invece i responsabili delle agenzie a seguire un percorso accidentato che obbliga (non funzionando il collegamento via web) ad andare fisicamente in Motorizzazione, dove viene rilasciato un «documento propedeutico»: un foglio che però non è valido per la circolazione e che può trasformarsi in Duc solo dopo che sono stati versati i diritti al Pra e che è stata convalidata la pratica. In sostanza il Duc ha raddoppiato i problemi e per ottenere il via libera alla compravendita di un mezzo - cosa che per le auto avviene in10 minuti in agenzia - occorrono almeno 10 giorni, se non più. E questo vale anche per le pratiche definite «non indifferibili» causa Covid, tra le quali le reimmatricolazioni dei mezzi storici ed altre situazioni, per le quali gli utenti sono invitati dalla Motorizzazione a rivolgersi al Pra e alle agenzie private, con quindi maggiori costi per l’utente, pena l’impegnare «per almeno 40 minuti l’unico addetto», come viene riferito da via Grandi.
Quali sono le conseguenze
Una perdita di tempo impressionante per agenzie e privati e una perdita di soldi per le imprese se malauguratamente accade che i dati inseriti dal Pra non corrispondano per dettagli di battitura a quelli della Motorizzazione. Una situazione paradossale in cui non aiuta il fatto che difficilmente da via Grandi si risponde al telefono o alle mail dei privati con richieste di informazioni. Con utenti imbufaliti che commentano con parole di fuoco sul web il disservizio e che arrivano agli sportelli senza appuntamento, annunciando querele o segnalazione alla Procura della Repubblica. L’effetto di una semplificazione che è, appunto, diventata una complicazione quasi insormontabile.
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