«Mia sorella plagiata e abusata mentre soggiornava all’Anidra»
Il 16 aprile 2025 la Corte d’assise d’appello di Milano ha assolto il medico bresciano Paolo Oneda perché il fatto non sussiste.
Dalla provincia di Brescia alla Liguria. Dalla prima denuncia agli arresti dei giorni scorsi. Parte dalla caserma dei carabinieri di Nuvolento l’inchiesta che ha portato sotto i riflettori della magistratura il centro Anidra di Borzonasca. La struttura di formazione olistica fondata da Paolo Bendinelli, di cui risulta socio il medico dell’ospedale di Manerbio Paolo Oneda e vice presidente la psicologa bresciana Paola Dora.
I primi due sono stati arrestati e sono in carcere per omicidio volontario in merito alla morte della 40enne Roberta Repetto deceduta due anni dopo l’intervento di asportazione di un neo eseguito non in ambiente ospedaliero, ma su un tavolo del centro olistico e senza anestesia, mentre la donna è indagata nel primo filone d’inchiesta per concorso, con il santone e il medico, nei reati di violenza sessuale e circonvenzione di incapace.
La denuncia. È il 2 gennaio 2018 quando la famiglia affidataria di una 18enne sporge denuncia ai carabinieri di Nuvolento. «Ritengo che la ragazza sia vittima di atti sessuali di gruppo che si consumerebbbero nel centro Anidra» fa mettere a verbale la donna che ha in affido la giovane. «All’età di 17 anni - prosegue - la ragazza veniva indirizzata alla dottoressa Paola Dora che le suggerisce il centro Anidra, dove frequentando dei seminari, avrebbe potuto relazionarsi con altre persone anche più adulte». Tre giorni più tardi viene sentita dai carabinieri anche la sorella naturale della 18enne. «Ho sempre nutrito forti dubbi su quella struttura. Per mia sorella, il maestro Paolo Bendinelli era un guru, una figura influente sulla psicologia delle persone che lo seguono, tanto da condizionare pensieri, opinioni e modi di vivere, a tal punto da poterne plagiare comportamenti e azioni». A «parlare» è poi il pc della giovane bresciana. «Ci sono numerosi messaggi indirizzati al Maestro e nelle mail di dicembre 2018 ho letto memorie di pratiche ed atti sessuali avvenuti tra i presenti nel corso di seminari organizzati dal centro che vedevano coinvolta mia sorella unitamente alla Dora e al maestro Bendinelli» riferisce la sorella della giovane che frequenta il centro olistico in Liguria. Poi aggiunge: «Ho la percezione che mia sorella sia plagiata da tale maestro con la compiacenza della psicologa. Tengo a precisare che mia sorella vista la sua notevole fragilità emotiva e insicurezza e nutrendo notevole fiducia, amore e affetto, verso tali figure, possa essere stata circuita sessualmente».
Gli atti. Nell’informativa inviata alla procura di Genova i carabinieri di Nuovolento scrivono: «Da un’attenta analisi delle mail si può dedurre che all’interno del centro Anidra sito a Borzonasca ed in luoghi non precisati nella città di Brescia si consumano atti sessuali di gruppo ove vedono coinvolti la ragazza in questione con il maestro Bendinelli e la psicologa Dora. Da una scrupolosa lettura dei messaggi di posta elettronica che la donna inviava al maestro si evince che durante i seminari ove si svolgono tali pratiche sessuali di gruppo sono presenti altri soggetti tra cui un tale Paolo Oneda». Dall’informativa dei carabinieri bresciani, la Procura di Genova apre un fascicolo. Durante le indagini muore la 40enne Roberta Repetto e i filoni di inchiesta diventano così due. E sulla vicenda della bresciana, sui presunti rapporti sessuali di gruppo, nell’ordinanza di custodia cautelare il gip di Genova riprende il verbale del 4 settembre 2020 quando la giovane viene sentita a sommarie informazioni: «Quando mia sorella aveva letto le mail scoprendo quanto facevo al centro, Paola Dora mi aveva consigliato di mentire alla famiglia dicendo che erano tutte fantasie erotiche così da evitare problemi».
Aggiornamento
La dott.ssa Paola Dora è stata assolta da ogni imputazione sia in primo che in secondo grado.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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