Maltrattamenti su una bimba disabile, chiesti 5 anni per l'assistente

Questa la condanna che ha chiesto il pubblico ministero Alessio Bernardi. Il caso in un asilo della Bassa
Il maresciallo Milo prende in braccio la bimba disabile ritenuta vittima di maltrattamenti - Foto Carabinieri © www.giornaledibrescia.it
Il maresciallo Milo prende in braccio la bimba disabile ritenuta vittima di maltrattamenti - Foto Carabinieri © www.giornaledibrescia.it
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Cinque anni. Questa la condanna che ha chiesto il pubblico ministero Alessio Bernardi per la maestra di sostegno accusata di maltrattamenti ai danni di una bambina con disabilità cognitiva all’interno dell’asilo della Bassa bresciana nella primavera del 2022. Secondo la pubblica accusa i maltrattamenti ai danni della piccola hanno una firma chiara. Decisive per la pubblica accusa le parole della piccola, che attribuì le lesioni con le quali era tornata a casa all’imputata, e i filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso nascoste dagli inquirenti nell’asilo. «Sono immagini chirarissime: si vede la maestra dare pizzicotti, tirare capelli, strattonare la bambina. Inutile - ha detto il pubblico ministero - cercare responsabili altrove. Il responsabile è nei video».

Per gli avvocati Marco Soldi e Piergiorgio Vittorini, difensori della maestra, le lesioni patite dalla bambina non sono riconducibili all’azione della maestra. Gli avvocati hanno ricordato che alcune di quelle finite al centro del processo sono particolarmente risalenti rispetto al momento della loro refertazione e per i consulenti sono riferibili a giorni in cui la piccola non era all’asilo. Dalle immagini, hanno sostenuto i difensori, si evince al contrario l’ottimo rapporto instaurato dalla maestra con la bambina. Risulta - hanno sottolineato - che l’imputata era una delle poche persone in grado di riportare alla serenità la piccola e di farlo con calma e dolcezza. Se qualcosa di brusco nelle immagini c’è, sempre per i difensori, è il tentativo della maestra soffiare il naso alla bambina. Troppo poco per affermare la sua penale responsabilità e chiedere la sua condanna. Dopo le conclusioni di accusa e difesa il processo è stato aggiornato al 30 novembre per le repliche e la sentenza.

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