Mail choc, l'Estetista Cinica: «Il lavoro non ha colore»

Cristina Fogazzi, l'imprenditrice di Sarezzo, ha preso posizione sul caso sollevato dal nostro quotidiano legato ai corrieri di colore
Cristina Fogazzi - Foto tratta da Instagram
Cristina Fogazzi - Foto tratta da Instagram
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«È una vicenda talmente assurda che voglio sperare sia solo uno scivolone». A commentare l’ormai nota vicenda della «mail choc» è un’imprenditrice bresciana a capo di un’azienda nel settore beauty da 20 dipedenti che fattura 15 milioni di euro l’anno, grazie anche ad uno shop on line di cosmetici prodotti in Valcamonica e recapitati ovunque. Cristina Fogazzi, saretina doc, universalmente nota nel mondo social - conta quasi 500mila follower tra Fb e Instagram - come Estetista Cinica ieri ha voluto prendere posizione sul caso.

Dopo le Stories how to, arriva un momento di riflessione - Foto tratta da Instagram
Dopo le Stories how to, arriva un momento di riflessione - Foto tratta da Instagram

Tra le sue Stories Instagram ha postato il servizio proposto dal nostro giornale e in sequenza una foto di una collaboratrice ritratta insieme ad un corriere di colore.

La pagina del Giornale di Brescia postata nelle Stories Instagram dell'Estetista Cinica - Foto Instagram
La pagina del Giornale di Brescia postata nelle Stories Instagram dell'Estetista Cinica - Foto Instagram

«Era la notte dei tempi della mia azienda, quando i pacchi li confezionavamo ancora noi al centro estetico (Bellavera, a Milano). Sono molto affezionata a quello scatto. Il ragazzo è stato per circa un anno il nostro pick up, cioè colui che viene a ritirare i pacchi per la consegna, prima cioè che introducessimo la logistica. È una persona a cui ci siamo affezionate, ha visto il nostro inizio: i pacchi prima erano due, poi dieci, poi cento. Eravamo sempre in ritardo e quante volte gli abbiamo offerto un caffè o acqua e menta per ingannare l'attesa. Poi aveva deciso di metterci a fine turno per darci la possibilità di ultimare il confezionamento. Se penso a tutto questo, mi chiedo come si possa fare una richiesta simile a quella dell'azienda lumezzanese. Il lavoro non ha colore, dipende sempre dalla persona».

La foto della collaboratrice e del corriere insieme alle confezioni da spedire - Foto tratta da Instagram
La foto della collaboratrice e del corriere insieme alle confezioni da spedire - Foto tratta da Instagram

Con la verve e l'esuberanza con le quali si è imparato a conoscerla, Cristina ci racconta quanto l'argomento la coinvolga, non solo come imprenditrice, come comunicatrice, ma anche come bresciana.  

«Sono di Sarezzo, conosco troppo bene il tessuto lavorativo delle aziende bresciane. In questo caso poi parliamo di una ditta di cromatura. Ma tu sai quante persone di colore lavorano in realtà come le nostre? Siete stati coraggiosi a raccontare una storia come questa» dice ancora la Fogazzi.

Coraggio che nemmeno a lei scarseggia. «Mi piace poter prendere una posizione, metterci la faccia. Noi che abbiamo un seguito di persone notevole, non possiamo tirarci indietro. Abbiamo una responsabilità grande, anche se si può correre il rischio di polarizzare le posizioni».

La foto comparsa ieri nelle Stories Instagram dell'Estetista Cinica - Foto tratta da Instagram
La foto comparsa ieri nelle Stories Instagram dell'Estetista Cinica - Foto tratta da Instagram

Un rischio che la Cinica si prende volentieri e che le sue bacheche testimoniano. «Credo che le persone che acquistano da te un prodotto vogliano sapere anche che tipo di azienda sei, come ti poni rispetto a certi temi. Nel mio modo di pensare, esporsi è un atto di trasparenza. Fare l’imprenditrice in maniera diversa per me significa anche questo. Non produco solo prodotti di bellezza, ma cerco di costruire, nel mio piccolo, una bellezza vera».

 

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