Loggia 2023, Valter Muchetti: «Sono al fianco di Laura Castelletti»
Pronto a sostenere e a lavorare fianco a fianco con Laura Castelletti, «un'ottima candidatura per il post Emilio Del Bono e una persona che ha ben lavorato in questi anni e che, come e tutta la Giunta, rappresenta la continuità. Sono pronto ad andare strada per strada, parrocchia per parrocchia a incontrare le persone e a fare campagna elettorale semplicemente perché io ci sono sempre andato».
Dopo mesi di dibattito attorno alla scelta del candidato sindaco del centrosinistra («una scelta, la mia, di rispetto verso il lavoro del partito»), Valter Muchetti infrange il muro del silenzio per fugare ogni dubbio: «La mia candidatura a sindaco era una proposta, mi sono messo a disposizione della coalizione. Castelletti è la figura più unitaria e io sono al lavoro per la città: offro al Pd la mia storia di uomo e di amministratore. Continuerò a fare politica tra le persone e per le persone: non conosco un altro modo di farla. Sapevamo che sarebbe stato difficile individuare un leader dopo Del Bono, con Castelletti ci sarà forse meno leadership e più squadra».
Se sulla candidata sindaca Muchetti non spende che parole di appoggio, qualche messaggio trasversale lo manda invece ad una parte del suo partito: «Io ho uno stile semplice e popolare che rivendico e di cui vado fiero: le persone sono nei mercati, nei quartieri, alle feste popolari. Semplice però non significa né semplicistico né sempliciotto come qualche studiato compagno di partito vuole fare intendere». E alla domanda diretta sul ruolo da vicesindaco, ribatte: «Resto a disposizione, a scegliere sarà l'Assemblea cittadina alla quale si è chiesto di accelerare e di arrivare a una decisione quanto prima».
L'ultimo sassolino che l'assessore ai Lavori pubblici si toglie dalla scarpa guarda invece al campo opposto, quello dell'avversario Fabio Rolfi, frontman del centrodestra per Loggia 2023, al quale Muchetti dice: «La città non ha bisogno di uno sceriffo, ma di un sindaco. Non vengano a dirmi come si ascoltano i quartieri, non accetto lezioni da improvvisati guru della delle periferie».
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