Loggia 2023, il toto Giunta: al Pd metà dei seggi, il nodo donne e un tecnico all'Urbanistica
Esperienza e novità, competenza e passione. Si muoverà dentro questo perimetro la neoeletta sindaca di Brescia Laura Castelletti per costruire la sua squadra di governo. Ci saranno molti colleghi che l’hanno affiancata nei 10 anni di Amministrazione Del Bono. Ma la sua «non potrà e non dovrà essere una giunta fotocopia». Ecco perché serviranno nomi nuovi, meglio se giovani e magari donne, così da arrivare alla parità di genere, 5 uomini e 5 donne. Il risultato elettorale ha dato una mano, soprattutto in casa Pd.
Al Partito Democratico dovrebbe andare la metà dei posti in giunta. Una casella, quella del vicesindaco, è già riempita da tempo: sarà Federico Manzoni a cui dovrebbe restare anche la delega alla mobilità o per lo meno la sovrintendenza alla realizzazione del nuovo tram, i cui lavori dovrebbero partire nel 2024. Conferma scontata anche per Valter Muchetti che il 14-15 maggio ha fatto incetta di preferenze (1.678). Avrà un ruolo di peso, con probabile conferma dei lavori pubblici (o rigenerazione urbana, secondo la definizione ufficiale della sua delega) e alla sicurezza.
Le incognite Dem
Le civiche e il Terzo Polo
Un posto in giunta sarà certamente riservato alla Civica Castelletti e qui l’ipotesi più gettonata è la conferma di Alessandro Cantoni, coordinatore della lista e il più preferenziato. Dovrebbe essere confermato anche Marco Fenaroli (Al Lavoro con Brescia), uno di quelli che più si è speso per la candidatura di Castelletti a sindaco del centrosinistra. Restano due posti. Uno andrà certamente al Terzo Polo: in pole c’è Francesco Tomasini, presidente del Consiglio di quartiere di San Polo Parco. Ma se Castelletti vorrà il fifty-fifty tra uomini e donne, servirà un nome femminile. C’è l’ipotesi Caterina Avanza, che però fa avanti e indietro da Bruxelles. Oppure un tecnico (donna) di area.
L’ultimo posto potrebbe essere affidato a un tecnico, magari per la delega all’Urbanistica. Vi potrebbe essere la conferma di Michela Tiboni. Ma potrebbero spuntare altri nomi pescati nell’Università degli Studi di Brescia, come quello di Michéle Pezzagno, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica.
C’è anche un’altra strada, quella di una giunta totalmente politica, tenendo conto che quest’anno la maggioranza è più composita e le liste in consiglio (da gratificare) sono sei e non quattro come è stato finora. Si vedrà.
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