Loggia 2023, il toto Giunta: al Pd metà dei seggi, il nodo donne e un tecnico all'Urbanistica

La nuova sindaca Laura Castelletti, che per la sua squadra cerca anche nomi nuovi, lavora sull'ipotesi 5 donne e 5 uomini
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LOGGIA, IL TOTO GIUNTA
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Esperienza e novità, competenza e passione. Si muoverà dentro questo perimetro la neoeletta sindaca di Brescia Laura Castelletti per costruire la sua squadra di governo. Ci saranno molti colleghi che l’hanno affiancata nei 10 anni di Amministrazione Del Bono. Ma la sua «non potrà e non dovrà essere una giunta fotocopia». Ecco perché serviranno nomi nuovi, meglio se giovani e magari donne, così da arrivare alla parità di genere, 5 uomini e 5 donne. Il risultato elettorale ha dato una mano, soprattutto in casa Pd. 

Al Partito Democratico dovrebbe andare la metà dei posti in giunta. Una casella, quella del vicesindaco, è già riempita da tempo: sarà Federico Manzoni a cui dovrebbe restare anche la delega alla mobilità o per lo meno la sovrintendenza alla realizzazione del nuovo tram, i cui lavori dovrebbero partire nel 2024. Conferma scontata anche per Valter Muchetti che il 14-15 maggio ha fatto incetta di preferenze (1.678). Avrà un ruolo di peso, con probabile conferma dei lavori pubblici (o rigenerazione urbana, secondo la definizione ufficiale della sua delega) e alla sicurezza. 

Le incognite Dem

Le conferme in casa dem potrebbero finire qui. Altri due nomi dati quasi per certi sono quelli di Anna Frattini, ex presidente del Cdq del Violino, e Camilla Bianchi, già assessora ai servizi sociali a Bovezzo. Entrambe new entry in Loggia, entrambe capaci di raccogliere un numero altissimo di preferenze (917 Frattini, 864 Bianchi). Il quinto posto potrebbe andare a Roberto Rossini, anche lui all’esordio in Loggia, profilo ritenuto perfetto per la delega all’istruzione e ai servizi sociali. In questo modo entrerebbero in giunta i primi quattro dem per numero di preferenze (lasciando spazio in consiglio a Dal Ciello, Giuffredi, Biasutti e Rovetta). Ma quello delle preferenze è solo uno dei criteri. Un nome caldo per la giunta resta anche quello di Roberto Cammarata, quinto per preferenze tra i candidati Pd. Uno tra Rossini e Cammarata potrebbe ricoprire il ruolo di presidente del consiglio. Ma in molti vorrebbero Cammarata capogruppo del Pd e poi segretario cittadino. Bisognerà anche capire chi tratterà con Castelletti per conto del Pd. Due le opzioni: Zanardi-Del Bono o Manzoni-Muchetti. 

Le civiche e il Terzo Polo

Un posto in giunta sarà certamente riservato alla Civica Castelletti e qui l’ipotesi più gettonata è la conferma di Alessandro Cantoni, coordinatore della lista e il più preferenziato. Dovrebbe essere confermato anche Marco Fenaroli (Al Lavoro con Brescia), uno di quelli che più si è speso per la candidatura di Castelletti a sindaco del centrosinistra. Restano due posti. Uno andrà certamente al Terzo Polo: in pole c’è Francesco Tomasini, presidente del Consiglio di quartiere di San Polo Parco. Ma se Castelletti vorrà il fifty-fifty tra uomini e donne, servirà un nome femminile. C’è l’ipotesi Caterina Avanza, che però fa avanti e indietro da Bruxelles. Oppure un tecnico (donna) di area. 

L’ultimo posto potrebbe essere affidato a un tecnico, magari per la delega all’Urbanistica. Vi potrebbe essere la conferma di Michela Tiboni. Ma potrebbero spuntare altri nomi pescati nell’Università degli Studi di Brescia, come quello di Michéle Pezzagno, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica. 

C’è anche un’altra strada, quella di una giunta totalmente politica, tenendo conto che quest’anno la maggioranza è più composita e le liste in consiglio (da gratificare) sono sei e non quattro come è stato finora. Si vedrà.

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