Loggia 2023, il 13 febbraio assemblea del Pd per scegliere il vice di Castelletti

C’era chi voleva sbrogliare la matassa prima e chi, invece, voleva farlo dopo. E così, si è scelto il compromesso storico: beffare lo spartiacque della discordia, ossia le elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. (Anche) per questo la segreteria cittadina del Pd ha fissato la data dell’assemblea che separa il centrosinistra dall’ufficializzazione del ticket politico che presenterà alla città in vista di Loggia 2023: lunedì 13 febbraio, quando la serata avrà quasi archiviato lo spoglio delle schede lombarde, si consumerà l’ennesima tappa (l’ultima, in teoria) dell’atteso iter legato alle Amministrative di primavera.
Rispetto al dibattito prenatalizio per individuare il candidato sindaco (oggi l’investitura è di Laura Castelletti), il quesito di partenza cambia solo di un prefisso, i nomi sul tavolo restano identici, la risposta è ciò che il Partito Democratico cercherà di trovare: chi, tra gli assessori Federico Manzoni (Mobilità) e Valter Muchetti (Lavori pubblici) siederà, in caso di vittoria del centrosinistra, sullo scranno del vicesindaco?
La riunione - inizialmente immaginata il 24 di gennaio - dovrebbe essere convocata ufficialmente in queste ore dal presidente dell’Assemblea, Piergiuseppe Caldana. Ma ci sarà una tappa intermedia, che sarà fondamentale: il vertice della sola segreteria cittadina, che si consumerà una spicciolata di ore prima. In quell’occasione sarà infatti individuato il metodo per consentire ai membri di compiere la loro scelta.
Le opzioni in campo sono al momento due: la prima è la più classica, ossia andare alla conta e lasciare che l’organismo esprima la sua preferenza. La seconda opzione (strada che per ora pare prevalere) andrebbe a ricalcare lo schema già testato in occasione della fumata bianca per Castelletti: il segreterio Tommaso Gaglia potrebbe cioè portare all’attenzione della platea una proposta e, quindi, mettere ai voti un solo nome tra i due individuato come quello che maggiormente sa dialogare con ambienti diversi della città.
La certezza, comunque, è che l’idea che possa subentrare un terzo nome è del tutto accantonata: questa terza via, infatti, rischierebbe di fare perdere l’entusiasmo a entrambi i candidati in lizza, «big» di preferenze preziose per il Partito democratico in questa fase. L’obiettivo punta in sostanza a chiudere la parentesi dei dibattiti sui nomi entro San Faustino, così da partire - dal 16 in avanti - con la fase operativa della campagna elettorale.
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