Loggia 2023, Fenaroli: «Prima dei programmi serve il confronto di coalizione»

La porzione più a sinistra della maggioranza in Loggia vuole fare le cose per bene e senza lasciare niente di intentato in vista delle Comunali del 2023. Dopo l’uscita ufficiale di Federico Manzoni che martedì ha illustrato il suo programma da aspirante candidato sindaco e l’inevitabile controcanto del contendente interno al Pd Valter Muchetti, ora chiede spazio l’assessore ai Servizi sociali Marco Fenaroli figura di punta della civica di sinistra. Lo fa dando un’impronta marxista alla conversazione e citando Labriola: «I socialisti devono entrare nelle istituzioni per aprire le porte della società».
Il che potrebbe intimidire ma serve invece per arrivare ad uno dei nodi della questione: «È giusto, anzi legittimo che il Pd forte del suo 25% in città presenti dei candidati per la successione a Del Bono, ma il momento dei programmi è a mio parere successivo. Ora servirebbe un confronto politico della coalizione tenendo conto di quanto di buono fatto negli ultimi dieci anni, senza dimenticare il contatto con la realtà della vita reale».
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Doppio binario
Il messaggio di Fenaroli è duplice: di metodo e politico. La sinistra teme che tutto si riduca ad una sorta di derby nel Pd con gli altri contraenti della coalizione quasi ridotti a spettatori. Quindi «capisco che vi siano delle autocandidature facilitate dal meccanismo elettorale per il sindaco. Ma prima serve una discussione politica sia per la formazione dell’alleanza sia per centrare gli argomenti sui quali intervenire». Anche perché sulla scena politica anche cittadina ci sono nuovi attori politici come il Terzo polo che nel 2018 non era presente e secondo lo stesso Fenaroli va sciolto il nodo relativo ai rapporti con il Movimento 5 Stelle. «Va definita l’intenzione politica per il futuro in termini di progettualità».
A quel punto si ragionerà di candidati e programmi, «partendo dall’ottimo lavoro fatto nei due mandati di Del Bono, ma tenendo conto anche delle fragilità che sono presenti in città. Non si risolve tutto con le infrastrutture». L’assessore ai Servizi sociali sottolinea anche le difficoltà nell’individuare un successore a Del Bono che «lascia un’eredità pesante anche per la sua capacità di rapporti con la città, con le associazioni d’impresa, ma anche con il Governo. Ora deve svolgere un ruolo anche in questa fase di individuazione del candidato».
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