Loggia 2023: asse Lega-Forza Italia per Rolfi sindaco. FdI sulle barricate

Sta diventando quasi il «tormentone estivo» della politica bresciana, un loop che in sostanza fa così: «Fabio Rolfi sarà il candidato sindaco del centrodestra» a detta di tutti (e per tutti s’intendono gli esponenti locali di Lega, Forza Italia e sì, anche di Fratelli d’Italia). «No, non se n’è mai parlato né si è deciso, abbiamo anche dei candidati nostri» ribattono ciclicamente i vertici del partito di Giorgia Meloni che, però, non svelano quali siano questi nomi alternativi.
Di fatto, tutto si riduce tanto a una questione di bon ton quanto alla tradizionale trattativa politica: tutti sanno (e soprattutto dicono) che il dado è tratto e che sarà l’assessore regionale a giocarsi la corsa per Loggia 2023, ma un conto è dirlo nei corridoi, altro conto è sventolarlo come ufficiale scavalcando così la contrattazione e - soprattutto - dando l’idea che FdI sia in una posizione di «sudditanza politica» nei confronti del Carroccio.
Il vicecoordinatore regionale di FdI Romano La Russa la dice così: «Una cosa è discuterne al bar, un’altra al tavolo formale». Al terzo giro di valzer di questo botta e risposta estivo, a tentare di ricomporre gli animi ci prova Fabrizio Cecchetti, braccio destro di Salvini in Lombardia. Cecchetti riavvolge leggermente il nastro dopo l’annuncio in pompa magna del Capitano dal palco di Adro e chiede un cambio di paradigma: «Sganciamo questa candidatura importante, che mettiamo a disposizione del centrodestra, dalle partite nazionali e lasciamo che siano le segreterie provinciali, dunque il territorio, a decidere». Tutto bene quel che finisce bene quindi? Non del tutto.
Svincolata dal nazionale
La Lega in sostanza cede il testimone della partita nelle mani del segretario provinciale Alberto Bertagna per «avviare un percorso di condivisione». Ma era davvero un segreto la candidatura di Rolfi? «Quello di Pulcinella - ironizza -: il nome è già stato proposto ai tavoli provinciali, la Lega ritiene che lui sia il migliore candidato. Nessuno ha obiettato: se ci sono altri candidati si dica quali sono. Certo, manca il passaggio ufficiale della coalizione, ma è evidente che su Brescia non si può improvvisare né arrivare tardi. Spero di avere da FdI un interlocutore territoriale: la condivisione locale nel centrodestra c’è». Sta di fatto che la riunione con l’ordine del giorno «elezioni di Brescia» effettivamente non è ancora stata consumata. Ma lo sarà a stretto giro: «Farò subito le convocazioni, spero che ci sia la disponibilità di trovarsi entro fine mese» annuncia Bertagna.
Equilibri di potere
La Lega ha dalla sua la sua la sponda forzista: «Capisco che FdI chieda di condividere e confrontarsi, ma sicuramente Rolfi ha tutte le caratteristiche per essere un candidato competitivo - chiarisce Alessandro Mattinzoli -. Se ci saranno altri nomi lo vedremo, ma qui si tratta di trovare la figura adatta a un ruolo importante, che ha bisogno di progetti, di visione e contenuti e Rolfi rappresenta una garanzia. Perché non bisogna solo saper vincere, ma anche saper governare. Basta polemiche. Il centrodestra è forte perché ha sensibilità che si contemperano, ma serve unità. Meglio che la Lega, con trasparenza, abbia dichiarato esplicitamente la sua proposta».
L’asse verde-azzurro non argina però il malcontento dei Fratelli d’Italia che ribadiscono di avere altri due nomi da valutare, uno politico e uno civico. «Non c’è nulla in contrario verso Rolfi - chiarisce Romano La Russa -, ma per ora il territorio non si è espresso e fossi nella Lega sarei più cauto. Si può parlare di una disponibilità del centrodestra, ma non c’è stata l’occasione né per dire sì né per dire no. Prima ci si siede e si ragiona: non è accettabile dare per assodato un automatismo, Rolfi può anche andar bene se è la persona migliore per quel ruolo ma vogliamo valutarlo e capire che programma abbia. Per questo ribadisco che si tratta di un’opzione: oggi gli equilibri politici sono differenti, FdI ha un peso differente e le ultime elezioni lo hanno dimostrato».
Delegare alle segreterie provinciali andrebbe bene? Chi siederà al tavolo bresciano per FdI? «Io e il segretario provinciale Gianpietro Maffoni viaggiamo parallelamente, i rapporti quotidiani li sta tenendo lui che è persona autorevole e siamo allineati: Rolfi può andare benissimo, ma bisogna parlarne. Non si vuole calare il nome dall’alto, però non si può svincolare Brescia dal quadro regionale e nazionale come un’eccezione. O si decide di agire così ovunque oppure non si estrapola un territorio dal contesto ora che fa comodo perché il candidato è leghista: adottiamo lo stesso criterio per la Sicilia?». È chiaro che le questioni sono due: il bon ton e la tradizionale trattativa politica.
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