Loggia 2023, acconti meno salati e più rate: il piano firmato Castelletti per bollette più soft

Un piano d’azione per dare una stampella al bilancio delle famiglie, messo ulteriormente a dura prova da bollette sempre più salate. A proporlo è Laura Castelletti, convinta che - oltre alla richiesta esplicita ad A2a di bloccare le tariffe - siano almeno due le direttrici verso cui muoversi: da un lato un ventaglio di interventi emergenziali e, dall’altro, misure strutturali da realizzare nell’arco dei prossimi cinque anni.
Entrambe le mosse hanno però una radice comune che tiene insieme il concetto di welfare tradotto nel piano di governo del centrosinistra: «Una città europea - spiega Castelletti - è prima di tutto una città che sa mettersi dalla parte dei cittadini rispondendo ai loro bisogni, sostenendoli, migliorando la qualità delle loro vite. Una città europea è una città solidale, equa».
Le proposte
Quali, concretamente, le proposte? Per quanto riguarda gli interventi emergenziali la candidata sindaco punta a rafforzare ulteriormente il Banco dell’Energia, «uno strumento concreto ed efficace: ci sforzeremo perché si incrementi la raccolta fondi e le conseguenti erogazioni in aiuto ai cittadini in difficoltà». Quindi, c’è la volontà di «spingere A2a a una politica di rateizzazione ancora più efficace senza costi aggiuntivi e a ridurre gli effetti distorsivi del meccanismo degli acconti sui consumi effettivi» per tutti i servizi: gas, energia, teleriscaldamento, ciclo idrico.
La coalizione di Castelletti vuole anche incrementare i fondi dedicati ai servizi sociali, perché «le famiglie, soprattutto quelle numeroso e con persone fragili, devono avere al loro fianco l’Amministrazione». Due, invece, le azioni strutturali: migliorare energeticamente tutte le case di proprietà del Comune destinate ad alloggio «per offrire ai residenti una significativa riduzione delle tariffe» e investire sulle comunità energetiche. Tutte misure, queste, alle quali si affiancano l’anagrafe delle fragilità e la realizzazione del «gemello digitale».
La visione
Per ricordare quanto fatto, Castelletti si affida ai dati: oltre 59,7 milioni dedicati al welfare, un capitolo sul quale in dieci anni sono stati investiti 15 milioni in più. Accanto a lei ci sono Marco Fenaroli e Luca Trentini (Al lavoro con Brescia): «Chi annuncia fantastiliardi alle porte, crea solo illusioni: noi - precisa Fenaroli - abbiamo sempre parlato chiaramente. Tutti sono sempre d’accordo nel voler fare di più per le famiglie, ma bisogna poi spiegare come si usano risorse: il 47% della spesa sociale oggi serve per integrare le rette di Rsa e Rsd. Stiamo poi affrontando l’emergenza del disagio giovanile con parrocchie e Cdq: arriveranno gli educatori di strada e si metterà a punto un progetto ad hoc per i giovani dai 14 ai 18 anni».
Trentini conclude: «Una città europea non lascia indietro nessuno. Questo significa puntare su una prossimità che crei inclusione e, quindi, su punti d’ascolto e servizi a 15 minuti, perché per noi creare sicurezza significa andare incontro alle fragilità. Per fare sì che la città abbia un welfare efficace è necessario proseguire l’iter virtuoso di questi dieci anni, un modello virtuoso e che va consolidato, specie ora che verrà meno il Reddito di cittadinanza».
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