L'ex caserma Ottaviani si prepara a essere messa all'asta

Il casermone finirà sul mercato a partire da 2,5 milioni di euro: con tram e metro lo spazio è strategico per la Loggia
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Ex caserma Ottaviani, quale futuro?
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L’interesse privato è partito a cavallo ed è tornato a piedi, infrangendo le suggestioni (che in urbanistica erano state instradate attraverso un progetto integrato d’intervento mai «timbrato» da una convenzione) per ben due volte. La prima volta con la Quadrifoglio spa (al 50% proprietà di Cassa depositi e prestiti e l’altra metà in capo alla veneta Partecipazioni immobiliari srl), società oggi in liquidazione. La seconda volta con il fondo trentino Heliopolis: dopo anni di tormenti, anche i trentini hanno infine scandito un «no, grazie».

Lo spazio al centro dei riflettori si chiama ex caserma Ottaviani e ha i cancelli chiusi dal 1992: sta in via Tartaglia, a pochi metri da stazione ferroviaria, centro storico, trasporti pubblici (la metropolitana dista solo qualche metro e la futura linea del tram sfiocca di lì a pochi passi), autostrada e tangenziale. Il gigantesco quadrilatero (54mila metri quadrati) situato in una delle zone più strategiche della città, ora si prepara a essere messo all’asta a un prezzo che potrebbe fare gola a molti: stando a più indiscrezioni, l’ex caserma finirà infatti sul mercato a partire da 2,5 milioni di euro. Un «preventivo» sul quale anche la Loggia potrebbe avere più di qualche interesse a ragionare, specie con lo scoccare del gong per lavorare al nuovo Piano di governo del territorio (Pgt).

Luoghi chiave

Il Comune, del resto, aveva immaginato di poter dirottare gli oneri di urbanizzazione dell’intervento privato per creare in via Tartaglia non solo il polo scolastico del centro storico (dando una nuova casa alle elementari Manzoni e Calini e alla media Mompiani) ma anche il parcheggio pubblico alternativo al vicino Randaccio, già reclamato dal Demanio. E visto il prezzo, il primo a mettere pubblicamente sul tavolo l’opzione acquisto da parte del Comune è stato il consigliere comunale dem Roberto Cammarata durante la Commissione urbanistica.

Ma l’immobile potrebbe «fare concorrenza» anche al Freccia Rossa, inizialmente meta di punta per dare vita al progetto della Cittadella dell’Innovazione. La perizia di stima per la struttura dell’ex centro commerciale era attesa per la fine di dicembre, ma finora tutto tace e sul disegno Cittadella il «patto non scritto» tra tutti gli attori in campo è che questo sia l’anno delle azioni concrete. Non a caso il tavolo di lavoro che sta approfondendo l’affaire sede sta ormai vagliando anche altre ipotesi: una tra queste è il polo ex Enel, anche quello pronto per finire sul mercato, vicinissimo alla ex caserma di via Tartaglia ma con spazi meno «comodi» a una funzione di ricerca. Ora che per la Ottaviani si affaccia un destino tutto da costruire, le carte si rimescolano e i giochi si riaprono.

Le altre caserme

Quella delle ex caserme è una partita aperta da almeno trent’anni, da quando le camerate hanno iniziato a svuotarsi e i vecchi palazzoni hanno iniziato ad essere intarsiati di ruggine ed erbacce.

Com’è la situazione in città? La ex caserma Gnutti era stata acquisita dal gruppo Nibofin e farà spazio a residenze di lusso. Per la Randaccio di via Lupi di Toscana «la progettazione è in fase di avvio» conferma l’assessore al Patrimonio Federico Manzoni: lo spazio rientra ancora tra le proprietà del Demanio, ma è destinato a diventare la casa dell’Agenzia delle Entrate. Lo stesso schema vale per la caserma Papa: la cittadella incastrata tra via Oberdan e via Franchi accoglierà la Motorizzazione, le Dogane e la Guardia di Finanza che, oltre agli uffici, avrà a disposizione anche gli alloggi. Infine, la caserma Goito di via Spalto San Marco è ancora militare e se è vero che una piccola parte della struttura è utilizzata e che il cortile interno è diventato un parcheggio, è altrettanto vero che c’è un’intera gigantesca ala completamente sgombra.  

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