Caserma Gnutti, c'è l'intesa per realizzare 25 appartamenti
Dopo anni di stagnazione e vari passaggi di proprietà, dal Demanio all'asta aperta ai privati, c'è finalmente un'intesa per ristrutturare Caserma Gnutti in via Crispi e trasformarla in un complesso residenziale con 25 appartamenti. L’accordo con la Soprintendenza per iniziare a scrivere la nuova vita del mini borgo vista Pinacoteca è raggiunto e ora il progetto elaborato dagli studi «Boschi + Serboli» ed «Aegis» (con gli architetti Valeria Boschi, Luigi Serboli, Nicola Cantarelli ed Eugenio Sagliocca) ha tutte le carte in regola per proseguire con la stipula della convenzione urbanistica.
L’intera struttura, che si sviluppa lungo 7mila metri quadrati circa, è di proprietà di Nibofin Srl, la società immobiliare del valsabbino Gruppo Fondital, che l’ha acquistata dall’Agenzia del Demanio per 9,1 milioni di euro. Dopo il bando del 2013 per selezionare il disegno che più valorizzasse la struttura, dal 2017 è iniziato il confronto con la Soprintendenza per dare vita a un progetto che soddisfacesse le esigenze della proprietà, che punta su un residenziale di pregio, senza però stravolgere l’architettura storica, così da integrare perfettamente la piccola nuova «contrada» nel contesto urbano circostante.
Il progetto
Spiega l’architetto Boschi: «Si è raggiunta una soluzione condivisa, l’obiettivo guida è stato togliere all’edificio l’aspetto della caserma», smussarne insomma la severità dettata soprattutto dall’ultimo piano «che di fatto era stato appoggiato sul cornicione» e affacciato proprio su via Crispi. Verranno ricavati circa 25 appartamenti all’interno della ex Caserma, «che saranno di piccoli tagli, ma che sarà possibile accorpare tra loro se i futuri committenti lo vorranno». Questo perché la struttura sarà proposta non finita, ma al rustico «così da andare incontro il più possibile alle differenti esigenze e concordare insieme finiture personalizzate» conclude l’architetto.

Per il resto, dopo questo lungo confronto, i nodi più ostici sono stati sciolti. A partire dal capitolo parcheggi, che saranno ricavati all’interno del secondo cortile (su cui si affaccia la ex palestra): l’edificio semi-crollato verrà ricostruito di tutto punto e utilizzato come autorimessa. Resta invece ancora in sospeso, ma sullo sfondo e senza impedire che il dossier proceda nel suo lungo cammino, il destino della ex chiesetta di San Bartolomeo, spazio che certamente viene ceduto al Comune, ma che per il momento resta «in cerca d’autore».
Le tempistiche
E i tempi? Realizzare un cronoprogramma vero e proprio è ancora un azzardo. Al momento l’iter amministrativo è a buon punto: il piano attuativo è già sul tavolo del Comune, col quale la proprietà dovrà ora stipulare la convenzione urbanistica, poi toccherà al permesso di costruire. L’obiettivo - se non ci saranno intoppi - è di inaugurare il cantiere nel 2022.
La storia dell'edificio
È una storia lunga e ricca di curiosità e aneddoti tutti da scoprire quella della Casema Gnutti. Quando gli Umiliati di San Bartolomeo di Contignaga - probabilmente attorno al 1236 - la idearono, mai avrebbero pensato che quella struttura sarebbe un giorno diventata l’Arsenale di Brescia. Nel mezzo, secoli di controversie ecclesiastiche e complotti tali da richiamare l’attenzione di ben due pontefici. Tra il 1277 e il 1288 papa Nicolò IV fu costretto a fare da arbitro nella scaramuccia sfociata in lite tra gli Umiliati (che allora ricoprivano importanti incarichi per conto del Comune, come «la custodia del grano, l’ufficio del sale, la tesoreria») e il vescovo Berardo Maggi. Ne uscirono vincitori gli Umiliati, ma poi - nel 1455 - papa Callisto III si trovò nella scomoda posizione di doverli «spodestare» a causa della «condotta immorale del priore Agostino de Agustinis» e consegnò chiesa e convento ai Serviti di Sant’Alessandro. Un processo (nel 1458) e una soppressione dell’ordine (1571) più tardi, portarono nel 1643 alla cessione della struttura ai Somaschi. Fino ad arrivare all’apertura ufficiale della Caserma dove, dal 1812, iniziò la produzione di armi da fuoco.
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