Legambiente bacchetta la Loggia: «Piano per l’aria inattuato»

Presentato nel 2019, prevedeva «bicipolitana», ufficio energia, mobility manager e Ztl estesa. Ad oggi è rimasto lettera morta
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LEGAMBIENTE: APPELLO SUL CLIMA
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Non è una bocciatura per partito preso, anzi: le buone pratiche messe in atto sono apprezzate e vengono riconosciute come positive. Ma una «strigliata» sì. Perché quel piano, presentato sul principio di giugno 2019 e discusso in Consiglio comunale, è rimasto ad oggi lettera morta. A bacchettare la Loggia, attraverso una nota col timbro dell’associazione bresciana, è Legambiente convinta - una pandemia e due anni più tardi - che quel piano composto da «Cinque proposte per l’aria di Brescia» potesse essere messo in pratica: se non tutto, almeno in parte. Specie perché «era stato sottoscritto da moltissimi cittadini».

Il cuore delle idee messe sul tavolo intreccia e interessa più assessorati, proprio perché l’azione amministrativa, se si vuole raggiungere l’obiettivo, dev’essere coordinata, coerente e congiunta. Quali le cinque mosse rimaste solo su carta, delle quali Legambiente chiede conto? La prima è la creazione di un «ufficio energia» per lo svolgimento di tutti i ruoli di competenza comunale in campo energetico (a partire dai controlli e da una campagna informativa sugli impianti termici civili dei privati). Due, sul fronte mobilità, l’identificazione di un mobility manager di area vasta coinvolgendo anche le scuole e le aziende di logistica commerciale.

Terzo passo: la «bicipolitana», sulla scia del modello di Pesaro, con la creazione di una rete di infrastrutture ciclabili, realizzando almeno due linee complete in grado di «viaggiare» dalle periferie al centro e una linea circolare. Nel piano anche il disegno di un efficace sistema di intermodalità in ingresso alla città per chi proviene da fuori, tradotto: una nuova linea bus con numerose corse servita da un parcheggio di interscambio auto-mezzi pubblici sulle vie di accesso alla città. Per finire, rendere Zona a traffico limitato tutto il centro storico, facendo largo - nel nucleo antico ma anche nei quartieri - alle «isole ambientali», prevedendo anche una riforestazione, una sorta di «autostrada verde».

L'appello

«Siamo ad agosto 2021 e possiamo dire che le proposte non hanno trovato ancora attuazione. L’emergenza Covid-19 ha portato alla realizzazione di alcune utili novità nel campo della ciclabilità urbana senza però andare a modificare le abitudini di spostamento dei cittadini bresciani in modo significativo» si legge nella nota dell’associazione, che è comunque soddisfatta delle «ciclagili», delle «case di sosta» per le biciclette e della mappa dedicata ai percorsi ciclabili esistenti. Parole che suonano come una sorta di monito e di «promemoria» per l’Amministrazione, come a dire: bene, qualcosa è stato fatto, ma non è abbastanza e, soprattutto, il piano per l’aria è stato finora ignorato.

L’appello a non dimenticare il documento (al quale l’assessore alla Mobilità, Federico Manzoni, contattato, ha scelto di replicare in un secondo momento) viene rilanciato dall’associazione anche attraverso l’opportunità delle Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro, che mette in palio fondi consistenti. «Questa misura può rappresentare un passo avanti importante e uno strumento utile per alleggerire la pressione sulla viabilità - precisa Legambiente -. Per accedere ai fondi Il Comune dovrà presentare istanza di finanziamento entro il 15 ottobre tramite il mobility manager d’area a cui sono trasmessi i piani degli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro. Come Legambiente Brescia auspichiamo che il Comune colga l’opportunità».

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