Le valli sono allagate, ma l'estate è all'insegna della siccità

Nelle zone di montagna bresciane, in luglio, finora è caduto il quadruplo della pioggia rispetto ai paesi della Bassa
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SICCITA' E PIOGGIA NELLE VALLI, PARLA L'ESPERTO
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Regola numero uno: quando si parla di pioggia, non si può generalizzare. L’estate meteorologica, che è iniziata il 1° giugno e si concluderà il 31 agosto, finora si sta rivelando siccitosa in buona parte della pianura bresciana, ma ogni località offre numeri diversi, frutto di una caratteristica tipica del nostro clima: durante la stagione calda, la distribuzione delle piogge è estremamente irregolare.

Spesso bastano pochi chilometri di distanza per passare da un violento acquazzone a poche gocce di pioggia. Domenica sera, ad esempio, mentre i pluviometri cittadini rilevavano precipitazioni irrisorie, fra Nave, Concesio e Villa Carcina si scatenava una furiosa grandinata, con chicchi di notevoli dimensioni. Il bilancio del mese in corso è emblematico: se nei pluviometri installati nella Bassa sono caduti solo 40-50 millimetri di pioggia, quelli collocati in alcune zone delle nostre valli hanno addirittura superato i 200 millimetri. Ecco perché è impossibile avere un quadro omogeneo per l’intera provincia.

Per quanto riguarda la città, i dati che arrivano dalla stazione meteorologica di viale Bornata sono desolanti: dal 1° giugno al 25 luglio sono caduti solo 61 millimetri di pioggia. Un dato che vale il secondo posto provvisorio in questa spiacevole classifica: negli ultimi settant’anni, solo nel 1983 lo stesso periodo fu meno piovoso, con un totale di 58 millimetri. Se prendiamo in considerazione i dati del trentennio che va dal 1961 al 1990, scopriamo che mediamente, nel bimestre giugno-luglio, cadevano 180 millimetri, quasi il triplo di quelli racimolati quest’anno.

Pochi chilometri più a Nord, ai piedi del Colle di San Giuseppe, i numeri sono leggermente diversi: dal 1° giugno al 26 luglio sono caduti 90 millimetri, ma nel recente passato troviamo dati peggiori, come i 68 millimetri del 2019 e i 76 millimetri del 2015. Proseguendo nel viaggio verso la parte settentrionale della provincia, gli accumuli diventano sempre più importanti, come dimostrano i 212 millimetri caduti a Vallio Terme nel solo mese di luglio.

La stessa provincia racchiude un’incredibile varietà microclimatica, che rispecchia una statistica consolidata: le nostre valli vantano una piovosità totalmente diversa rispetto a quella delle aree pianeggianti. Rovesci e temporali, la cui formazione è favorita dalla vicinanza dei rilievi, prediligono la parte centro-settentrionale del Bresciano, e di certo non si tratta di una novità. La vera anomalia riguarda il capoluogo, che sta vivendo una stagione decisamente avara di precipitazioni. Ora qualcosa è cambiato, grazie alla variabilità che negli ultimi giorni ha fatto vacillare il predominio dell’alta pressione. Dopo aver trascorso quasi tutto il mese di luglio in compagnia di un ingombrante anticiclone, ora la pianura padana si trova nella terra di mezzo fra le correnti fresche e instabili che soffiano verso l’Europa centrale e le intense ondate di caldo dirette verso l’Italia centromeridionale.

I 15 millimetri caduti a Brescia nella notte fra domenica e lunedì rappresentano un primo, piccolo passo verso la normalità, così come i rovesci di ieri. La strada è ancora lunga e fare previsioni a lunga scadenza è impossibile, ma il mese di agosto sarà decisivo per le sorti di un bilancio estivo finora deludente.MeteoIl primo bilancio estivo

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