Le spilla 500mila euro e una pepita d'oro, ora è a processo

Un 60enne è accusato di circonvenzione di incapace nei confronti di una donna. Ad accorgersi della truffa il marito
Le spilla 500mila euro e una pepita d'ora, ora è a processo © www.giornaledibrescia.it
Le spilla 500mila euro e una pepita d'ora, ora è a processo © www.giornaledibrescia.it
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In principio fu un prestito di 300 euro. Poi il conto si è via via allungato fino ad arrivare in pochi anni a superare i 500mila euro. Così una donna della città è stata costretta a vendere abitazioni, a smobilitare investimenti e a disfarsi di quadri di famiglia per continuare a pagare quello che si è rivelato un truffatore.

Roberto Giorgio Belotti, un 60enne di Chiari che diceva di essere ricco, ma momentaneamente in difficoltà. «Sono in causa per una grossa eredità, ti ridò tutto» ha ripetuto per anni alla signora, sposata e all’epoca titolare di una gelateria, che si è lasciata trascinare in un vortice dal quale è uscita troppo tardi. E con le tasche ormai vuote. Aveva addirittura regalato una pepita d’oro.

Il caso. I fatti sono del 2013, la denuncia del 2016 quando il marito viene subissato di chiamate da parte di creditori, mentre la misura cautelare nei confronti del truffatore scatta nel 2017 con il divieto per Belotti di avvicinarsi alla sua vittima. L’accusa è di circonvenzione di incapace dopo che una perizia ha dimostrato che la donna è affetta da una sindrome patologica di tipo paranoideo.

«Era innamorata di me e mi regalava quel denaro» sarebbe sempre stata la difesa dell’odierno imputato, separato e padre di tre figli. Oggi comparirà in aula per la nuova udienza del processo al quale parteciperà come testimone anche l’assessore del Comune di Brescia Marco Fenaroli. Anche lui in qualche modo vittima del truffatore. Il politico, su indicazione di alcuni conoscenti, gli aveva infatti affidato una sede elettorale in centro città che il 60enne, in cambio di pochi soldi, apriva al mattino e chiudeva la sera.

 

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