Le falde basse e le sorgenti in secca: avanza lo spettro delle autobotti
Lo spettro delle autobotti si aggira per la provincia. A sostegno oppure in sostituzione degli acquedotti, messi in crisi dalla siccità. Falde e sorgenti sono in secca. Per ora si tratta di pochi casi, ma le previsioni non sono buone. La prossima estate si rischia la sete dei campi, ma anche dei rubinetti di casa.
A certificare l’emergenza è l’Autorità dell’ambito territoriale ottimale (Aato), che ieri ha inviato in Regione un dettagliato rapporto, spiega il direttore Marco Zemello, «nell’ambito dell’attività ricognitoria condotta insieme ai gestori per inquadrare i problemi di approvvigionamento idropotabile». Una istantanea, che proietta grosse ombre anche sul futuro. Tanto che l’Aato segnala possibili difficoltà ad organizzare viaggi con autocisterne, vista l’enorme quantità di richieste per i pochi fornitori del servizio.
In Val Sabbia
A2A Ciclo Idrico cura 74 acquedotti: in 10 Comuni della Valsabbia (con il 13,5% del territorio gestito e il 3,5% della popolazione servita) il livello di criticità è medio-alto. In particolare le sorgenti di Anfo, Bagolino, Pertica Alta, Casto, Idro, Treviso Bresciano sono quasi in secca. Ad esempio, la portata delle sorgenti Ventighe di Casto in un anno è calata da una media di 1,1 litro al secondo a 0,71 (-35%). Tra febbraio e marzo, soprattutto per la frazione di Alone, è stato necessario l’intervento delle autobotti. «Ad oggi - fa sapere l’Aato - con il proseguire della primavera sussistono i presupposti per cui il servizio venga esteso ad altre frazioni montane, come Lavino (Pertica Alta) o Valledrane (Treviso) servite da sorgenti in forte deficit idrico». Oltre alle interconnessioni realizzate l’estate scorsa per alimentare le frazioni di Noffo (Pertica Alta) e Liperone (Anfo), altre sono in costruzione.
In pianura
Soffrono anche la pianura e la zona di Lonato, con i livelli delle falde in discesa, «per cui - scrive l’Aaato - si rendono necessari i riassetti delle pompe sommerse all’interno dei pozzi di quelle aree». Negli 87 Comuni gestiti da Acqua Bresciane la situazione più grave si registra a Tremosine, dove la carenza pesa già più che nel 2022. «La continuità del servizio - fanno sapere i tecnici - richiederà l’approvvigionamento integrativo con le autobotti». Grossi problemi ci sono a anche a Monticelli Brusati, Gardone Riviera, Pisogne, Zone, Darfo Boario Terme (dove le autobotti sono già comparse a marzo). Una forte riduzione della portata delle sorgenti si registra anche a Magasa, Tignale, Toscolano Maderno e nei Comuni della Valcamonica.
Male anche le falde: rispetto a marzo 2022 sono più basse di due metri a Calcinato, Gardone Riviera, Paratico e Puegnago. D’altra parte, la magra del lago di Garda sta mettendo in crisi Manerba e San Felice del Benaco. Acque Bresciane rileva che «sono in corso campagne di sensibilizzazione sull’uso consapevole della risorsa idrica e se necessario verranno richieste ordinanze che ne limitino l’uso». Come, del resto, già fatto nel 2022.
In Valtrompia
Situazione difficile anche nei quindici Comuni dell’Azienda servizi Valtrompia (Asvt). A Lodrino le sorgenti dell’acquedotto si stanno esaurendo, come nel 2022. Nelle prossime settimane si prevede di integrare la fornitura con l’acqua potabile di fondovalle portata dalle autocisterne. Anche Caregno (Gardone Vt) avrà bisogno di un serbatoio da cui attingere con le taniche. La sorgente Fonte della salute ha esaurito la portata captata. Dall’agosto 2022, grazie al collegamento realizzato fra le rete idriche di Gardone e Marcheno, la frazione può bere dai rubinetti, ma il fabbisogno crescente dei prossimi mesi renderà obbligatorio il ricorso supplementare alle autobotti. Disagi pure a Marcheno, dove la sorgente Acquabuona ha ridotto di molto il suo contributo.
«Attualmente - spiega Asvt - si opera con continue modifiche degli assetti di rete per sfruttare tutta la risorsa disponibile, ma è possibile che a breve si debba ricorrere a un’ordinanza di limitazione notturna dell’erogazione». Cisterne in arrivo anche a Bovegno. Soffrono le sorgenti Masne, Dosso Bioni, Val Sorda, Nicolino e Fastesoli. Ma anche gli altri Comuni dissetati dalle sorgenti sono sul filo di lana e potrebbero essere costretti e razionare l’acqua: Tavernole, Pezzaze, Irma, Lumezzane, Caino e Gardone Vt.
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato




