La Nikolajewka compie 40 anni e prepara le case per il «dopo di noi»

Da quarant’anni è al servizio dei disabili. Con l’obiettivo di non smettere più. Quattro anni fa è stata ampliata la struttura, adesso sono in cantiere nuovi progetti. È la Scuola Nikolajewka di Mompiano, per usare l’appellativo originale, che specificava: «di mestieri per spastici e miodistrofici». In realtà, con l’evoluzione delle norme, dei bisogni e della cultura dell’assistenza, è diventato un istituto di servizi socio-sanitari.
La struttura
Ospita una Residenza sanitaria per disabili (Rsd), aperta 24 ore su 24, con 72 posti (quasi tutti occupati), e due Centri diurni per disabili per un totale di 60 utenti. Un lungo cammino è stato compiuto dal 22 gennaio 1983, quando - in occasione del 40° anniversario della battaglia - fu inaugurata la prima palazzina. In realtà, la Scuola fu completata e attivata nei mesi successivi. È un «monumento vivente» alla memoria degli alpini caduti il 26 gennaio 1943 nella steppa russa. Un’opera frutto della fatica delle Penne nere in collaborazione con la Cooperativa Nikolajewka, nata nel 1978.
Quest’ultima, presieduta da Alberto Anelli, gestisce i servizi; la Fondazione Scuola Nikolajewka, voluta dalle sezioni Ana e guidata da Massimo Cortesi, è proprietaria degli immobili, concessi in uso gratuito. Il connubio opera in sintonia per garantire la massima qualità possibile all’istituzione. Nel gennaio del 2019 è stata inaugurata la nuova ala: ulteriori spazi e servizi all’insegna delle più moderne tecnologie. Per altro, il Giornale di Brescia, insieme alla Fondazione Comunità Bresciana e all’Associazione Industriale, promosse una raccolta fondi che, grazie alla generosità dei lettori, superò i 613mila euro.
La torre
L’intervento del 2019 ha liberato la Torre Frau, la palazzina originaria del 1983, che attende la nuova destinazione. Secondo il progetto, dovrà accoglier alcuni alloggi per la residenzialità agevolata di persone disabili in grado di condurre una vita in semi autonomia, potendo godere dei servizi della struttura. Una risposta al tema del «dopo di noi». Si tratta di una operazione intorno ai due milioni, spiegano il presidente Massimo Cortesi e il direttore della Nikolajewka, Giuliano Sormani. Uno sforzo economico notevole, che segue quello compiuto per gli ampliamenti di quattro anni fa.
Il tema fondi
La Nikolajewka ha presentato il progetto al Comune di Brescia, sperando nella possibilità di un contributo del Pnrr. I tecnici stanno anche verificando le ipotesi di accedere a Superbonus o Sismabonus. «Ovviamente - sottolineano Cortesi e Sormani - sono bene accolti aiuti e offerte da parte di cittadini e imprese». Del resto, la Nikolajewka - per la sua natura e il legame con gli alpini - è un pezzo di storia della solidarietà bresciana. «Le Penne nere, specialmente quelle della sezione di Brescia - dice Cortesi - continuano ad essere vicine alla nostra istituzione. Rappresentano il grosso e la costanza del sostegno».
L’aiuto economico supporta le iniziative straordinarie, ma anche la gestione ordinaria. Il costo dell’energia, ad esempio, ha pesato molto anche sulla Nikolajewka, passando in un anno da 100 a 300mila euro. «Nonostante tutto - dice il direttore Sormani - le nostre rette restano fra le più basse». Nella struttura lavorano 110 dipendenti, più una ventina di collaboratori esterni. In lista di attesa per entrare come utenti ci sono oltre ottanta disabili. Nikolajewka accoglie solo maggiorenni. All’interno ci sono servizi di avanguardia, come l’informatica facilitante (anche per i minori): progetti personalizzati di formazione che aiutano persone con disabilità motoria nella comunicazione e nella relazione. La Nikolajewka è una delle eccellenze bresciane per l’assistenza ai disabili. I 40 anni di esperienza sono la solida base sui cui sta costruendo il suo futuro.
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