La messa in ricordo del beato Tovini, «uomo fervente e leale»

Un maestro, ma anche e soprattutto un testimone. Il 20 settembre 1998, a Brescia per proclamarlo beato, Giovanni Paolo II definì Giuseppe Tovini un «testimone singolare del contesto religioso, culturale e sociale, che tanto influì nella formazione del futuro Paolo VI». L’avvocato camuno morì il 16 gennaio 1897, l’anno nel quale nacque (il 26 settembre) Giovanni Battista Montini. Ogni anno nell’anniversario del dies natalis dell’apostolo dell’educazione cristiana viene celebrata una messa nella chiesa di San Luca; luogo dove riposano le spoglie del Tovini.

«Un uomo fervente e leale che ebbe uno sguardo profetico sulle sfide dei suoi tempi» così lo ha definito mons. Antonio Arcari, «la difesa della fede era la sua costante preoccupazione».

La testimonianza di Giuseppe Tovini deve essere uno stimolo e uno sprono anche, e soprattutto, per i giovani. Giovani sempre presenti nella mente del Tovini, ha detto l’arcivescovo Arcari, «il suo motto era i nostri figli senza la fede non saranno mai ricchi, con la fede non saranno mai poveri».

Il 2024 appena iniziato sarà un anno toviniano, come ha sottolineato Michele Bonetti, presidente della Fondazione Tovini. Due infatti gli anniversari da celebrare: nel 1904 viene fondata a Brescia l’Editrice La Scuola, l’intento iniziale era quello di dare sostegno a una delle più antiche riviste scolastiche italiane, Scuola Italiana Moderna, fondata da Giuseppe Tovini nel 1893; il 24 maggio 1984 moriva Vittorino Chizzolini, che nel solco della testimonianza dell’avvocato camuno creò la Fondazione che porta il suo nome, il «maestro dei maestri» è ora Servo di Dio ed è in corso la Causa di canonizzazione.

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