La mandolinista Elena Saik: «Siamo in salvo, grazie Brescia»

La Croce Bianca è andata a prendere la musicista e la sua mamma inferma al confine con l'Ucraina
Con i bresciani. Elena Saik tra i volontari Emilio Vinzoli e Paolo Gaioni - Foto © www.giornaledibrescia.it
Con i bresciani. Elena Saik tra i volontari Emilio Vinzoli e Paolo Gaioni - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Le esplosioni e le sirene che la terrorizzavano sono lontane: Elena Saik, mandolinista ucraina diplomata al Conservatorio di Brescia, ha lasciato il Paese sotto attacco insieme alla sua mamma, dirigente d’azienda in pensione allettata dalle conseguenze di un ictus.

Due uomini di una compagnia privata del posto sono andati a prenderle a Ivano-Frankivs’k, nella casa di parenti in cui avevano trovato un primo riparo, e le hanno portate alla frontiera con l’Ungheria, dove ad attenderle, in una zona neutrale, c’erano Emilio Vinzoli e Paolo Gaioni, volontari della Croce Bianca di Brescia. L’incontro è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri. Da lì il viaggio in ambulanza dovrebbe durare 13 ore.

«Sono felice di tornare a Brescia - è il commento di Elena, classe 1981, di casa in città dal 2016 e rientrata in Ucraina alcuni mesi fa per assistere la mamma -. La prima parte del tragitto è stata complicata: abbiamo percorso strade di montagna innevate. Il peggio è passato, sono più tranquilla». La mandolinista ringrazia la Croce Bianca che, dopo aver letto la sua storia sul Giornale di Brescia, ha messo a disposizione due militi e un’ambulanza per il viaggio, e la Fondazione Tassara guidata dal presidente Flavio Pasotti, che si è offerta di contribuire alle spese. «Sono molto contenta che Elena e la sua mamma stiano tornando - commenta la presidente della Croce Bianca Umberta Salvadego -. Spero stiamo bene e mi auguro che qui possano trovare un po’ di serenità».

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Ad aspettarle, nel Bresciano, ci sono Roberto, il compagno di Elena, l’amica del cuore Daria Petrova e l’orchestra del centro musicale Mauro e Claudio Terroni diretta da Dorina Frati di cui la mandolinista faceva parte. Il presidente Graziano Marinoni in queste settimane è rimasto in costante contatto con la musicista ucraina: «Oggi, pur nella drammaticità della situazione generale, abbiamo il piacere di gioire del suo rientro. Croce Bianca e Fondazione Tassara hanno scritto una meravigliosa pagina di solidarietà. Queste sono le occasioni in cui sono orgoglioso di essere bresciano, di appartenere a una comunità che, spesso in silenzio, lavora per portare, generosamente e disinteressatamente, aiuto a chi ne ha bisogno».

Elena, come si può immaginare, continua a pensare alla terra che ha lasciato: «Nelle ultime 24 ore a Rubizhne e Sjevjerodonec’k (la città da cui erano riuscite a fuggire in treno per ripararsi a Ivano-Frankivs’k, ndr) tre persone sono morte e 24 case sono state distrutte dai bombardamenti. Lì ho dovuto lasciare tante persone e il mio cane Liska: temo il giorno in cui nessuno potrà portargli il cibo».

A Brescia la mandolinista spera di continuare la sua attività musicale con l’amica chitarrista Daria: insieme componevano il duo Edora. «Ci siamo conosciute durante gli studi al conservatorio di Donetsk e ci siamo laureate insieme al Marenzio. Abbiamo vinto concorsi internazionali e girato il mondo sulle navi da crociera». Accompagnate a Brescia Elena e la sua mamma, la missione della Croce Bianca per l’Ucraina continua: oggi la psichiatra Antonella Bertolotti, presidente di InterMed onlus, partirà alla volta di Nemyriv. Obiettivo: consegnare all’ospedale un ecografo portatile e una seconda macchina per l’ozonoterapia.

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