La crescita dei positivi al coronavirus tra settembre e ottobre

Nelle ultime quattro settimane in Italia le persone positive al coronavirus sono passate da 36.767 a 70.110
Tamponi drive through nel Centro Covid AiutiAMObrescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Tamponi drive through nel Centro Covid AiutiAMObrescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Più che fare raffronti con la fase più drammatica della pandemia in Italia, quando le condizioni con cui affrontavamo il Covid-19 erano diverse rispetto a quelle attuali, vale la pena osservare l'andamento più recente per capire come per rallentare una tendenza di crescita costante di tutti i parametri, dai positivi ai decessi, siano fondamentali mascherine, distanziamento sociale e norme igieniche. Comportamenti che secondo diversi osservatori devono essere accompagnati, tra le altre cose, da un rafforzamento della sanità territoriale e ospedaliera, da una crescita nella capacità di testare i casi, da un tracciamento sempre più capillare (anche con l'app Immuni, ora a 8,1 milioni di download), da un miglioramento del sistema di vigilanza negli ambienti lavorativi e dalla risoluzione dei problemi posti, ad esempio, dal trasporto pubblico locale.

Venendo ai numeri, nelle ultime quattro settimane in Italia le persone positive al coronavirus sono aumentate del 90%, passando da 36.767 a 70.110 (+33.343). Si parla molto di come l’aumento dei tamponi influenzi la quantità di contagi riscontrati, eppure nello stesso periodo, dall’11 settembre al 9 ottobre, i test sono aumentati solo del 27,7%, passando da 9,6 a 12,3 milioni (+2.673.702), con una media giornaliera di 92.196 test al giorno, ben lontana dai 200mila che l’Italia, stando al piano del commissario Domenico Arcuri, vorrebbe raggiungere in novembre. 

L’andamento crescente della pandemia nel paese è ancora più evidente se si guardano i numeri in prospettiva: al 14 agosto i positivi erano 14.249, mentre un mese dopo, l’11 settembre, erano appunto 36.767 (+158%).

Il venerdì è un giorno significativo per numero di test fatti, solitamente tra i più alti della settimana: se guardiamo sempre ai dati dell’11 settembre e del 9 ottobre si capisce come la situazione sia cambiata radicalmente: un mese fa in un giorno vennero trovati 1.616 casi, mentre ieri il livello era a 5.372 (+232%), con rispettivamente 98.880 e 129.471 tamponi (+30%). Un altro indicatore significativo: ieri era positivo un tampone ogni 24, a settembre lo era uno ogni 61.

Per quanto riguarda i decessi, in un mese sono morte 514 persone (da 35.597 a 36.111, +1,4%), ma se consideriamo i morti giornalieri, vediamo come sono passati da 10 a 28. Nei primi giorni di ottobre, le vittime quotidiane sono sempre state superiori a venti

Un altro dei fattori da tenere sotto controllo sono i ricoveri in terapia intensiva: su tutto il territorio nazionale, si è passati da 208 a 387 pazienti, +86%.

La situazione varia da regione a regione, ieri Lombardia e Campania erano ai primi posti per nuovi positivi giornalieri, rispettivamente 983 e 769, ma con differenze significative a livello di tamponi, dai 25.623 della prima ai 9.549 della seconda. Proprio la regione guidata da Vincenzo De Luca è tra quelle tenute maggiormente sotto osservazione, mentre oggi il ministro della Salute Roberto Speranza ha convocato d'urgenza il Comitato tecnico scientifico

Soffermandoci sulla Lombardia, infine, nelle ultime quattro settimane l’aumento dei contagi è stato di 2.537 unità, da 8.591 a 11.128, pari al +29,5%, con 486mila tamponi fatti (da 1.793.656 a 2.280.488, +27%). Attualmente la percentuale dei positivi sui tamponi è al 3,8%, mentre un mese fa era all'1,4%. L’incidenza dei nuovi ricoveri sulle terapie intensive degli hub regionali è più bassa rispetto alla media del paese, visto che i pazienti sono cresciuti del 37,5%, da 32 a 44. Anche l’aumento dei morti è stato più contenuto rispetto al totale italiano, da 16.896 a 16.980 (84 in più, +0,5%).

 

 

 

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