La coppia bresciana in Nepal: «Qui il furto di reliquie è un reato grave»

La detenzione di Tiziano Ronchi è giunta all’orecchio anche di una coppia bresciana che, esattamente come il 27enne, si trova attualmente in Nepal, a Katmandu.
Come siete venuti a conoscenza della notizia?
«Stavamo viaggiando su un bus locale per raggiungere un villaggio di alta montagna. Qui abbiamo conosciuto un ragazzo veronese. È stato lui a dirci della detenzione e a raccontarci dell’episodio: "Non so se lo sapete ma a Bhaktapur, tre giorni fa, hanno arrestato una persona a me vicina, che è anche un vostro conterraneo" queste le sue parole. Kevin (il nome del giovane ndr), è amico di Tiziano Ronchi ed è stata la prima persona che ha chiamato dal carcere».
Che cosa avete appreso da Kevin su quanto accaduto?
«Ci ha spiegato cosa è successo, della detenzione e del conseguente trasferimento in ospedale. Era davvero scioccato, sia per aver sentito l’amico estremamente agitato sia perché non poteva fermarsi in Nepal, dovendo prendere un volo non rimandabile per l’India».
In India era transitato anche Tiziano Ronchi?
«Così ci è stato riferito e sembra che già lì avesse rischiato di finire in carcere per aver reagito a un tentativo di furto».
I media nepalesi parlano della notizia?
«Noi siamo nella capitale e l’episodio è avvenuto in una città a 20 minuti di macchina da qui. Nonostante ciò non sembra aver avuto grande eco. Però se ne parla, soprattutto del gesto che gli viene imputato, quello del tentativo di furto di una reliquia sacra. Qui in Nepal la sacralità si respira in ogni angolo, tant’è che ci hanno detto che sarebbe stato meno grave se fosse stato accusato di possesso di grandi quantità di droga».
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