Istat: 2,7 milioni di anziani in difficoltà. «Dati vergognosi»

Preoccupa la situazione degli over 75 in Italia. Circa 100mila sono soli e senza alcun aiuto
Sono circa 100mila gli anziani soli, poveri in risorse sociali e relazionali, senza alcun aiuto
Sono circa 100mila gli anziani soli, poveri in risorse sociali e relazionali, senza alcun aiuto
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Preoccupa la situazione per le persone anziane in Italia - con più di 75 anni - per la mancanza di supporto sociale, del bisogno di sostegno, delle sfavorevoli condizioni abitative, delle difficili condizioni economiche: lo rileva l'Istat nel rapporto «Gli anziani e la loro domanda sociale e sanitaria». Lo studio evidenzia che su una popolazione di riferimento di circa 6,9 milioni di over 75, oltre 2,7 milioni di individui presentano gravi difficoltà motorie, comorbilità (più patologie diverse), compromissioni dell'autonomia nelle attività quotidiane di cura della persona. Tra questi 1,2 milioni non possono contare su un aiuto adeguato.

Sono circa 100mila gli anziani soli, poveri in risorse sociali e relazionali, senza alcun aiuto, con problemi motori, con gravi limitazioni nelle attività di cura e strumentali della vita quotidiana, che si collocano nella fascia più bassa della distribuzione dei redditi, dunque, prossimi candidati ad affollare ospedali, Rsa e case di riposo. «Sostenerli in tutti i modi nelle loro abitazioni, - avvertono gli autori dello studio - anche attraverso un robusto supporto sociale ed economico, consentirà di rispondere agli effettivi bisogni di questi anziani, a garanzia del diritto pienamente esigibile all'assistenza, secondo il principio dell'equità sociale». 

Si tratta di «dati vergognosi, perché abbandonare a se stessi gli anziani non è degno di un Paese civile» ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. «In primo luogo - osserva - bisogna potenziare gli aiuti domiciliari per non costringere gli anziani a entrare in case di riposo, sostenendoli sia dal punto di vista economico che sociale nelle loro abitazioni, assistendoli nei bisogni quotidiani. Quanto alle Rsa, le rette, anche se commisurate al reddito, sono diventate proibitive per troppe famiglie» conclude.

 

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