Ipotesi: «Superiori in aula a gennaio, ingressi alle 8 e alle 10»

Per l'Agenzia del Tpl tempi indispensabili a garantire la riorganizzazione del trasporto per i 65mila studenti bresciani. Ma servono fondi
Studenti sull'autobus - © www.giornaledibrescia.it
Studenti sull'autobus - © www.giornaledibrescia.it
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Rientro a scuola degli studenti delle superiori? Da ipotizzare a gennaio, non prima. Così almeno per il presidente dell'Agenzia del Tpl di Brescia, Claudio Bragaglio, sulla base dell'esperienza maturata in questi mesi e sulle effettive necessità operative per garantire un ripristino in sicurezza dei collegamenti necessari al trasporto casa-scuola per circa 65mila studenti, i più lungo le linee extraurbane.   

Una posizione ribadita in una nota in cui non manca stoccate al Governo. Rispetto alle ultime proposte giunte dai banchi dell'esecutivo, parla senza mezzi termini di «approssimazione e improvvisazione ministeriali» e di scarso realismo, in particolare a fronte dell'ipotesi di estensione della attività didattica alla domenica o del ricorso a sedi diverse dalle scuole stesse. Il tutto, stigmatizza Bragaglio, senza che da Roma siano giunti fondi per acquistare nuovi autobus, quando nelle fasce di punta ne vengono mobilitati circa 700 nel Bresciano. «Quanto poi alle rilevanti risorse già traferite agli Enti locali, anche bresciani, non un euro è arrivato al Tpl» rincara la dose il presidente. 

Al tavolo con la Regione una quadra sarebbe stata ravvisata nell'ipotesi di una ripartenza delle lezioni in aula da gennaio con due ingressi scaglionati alle 8 e alle 10, così come avveniva fino alla sospensione nella confinante Bergamasca. Impensabile portare tutti a scuola alle 8 con le limitazioni di capienza al 50% reintrodotte con la seconda ondata: «Neppure ricorrendo, come spesso si propone a sproposito, agli autobus degli operatori Ncc (i bus privati, ndr), che possono solo utilmente integrare il servizio pubblico (per un 15% al massimo) dove occorressero potenziamenti». 

«L’Agenzia di Brescia sta predisponendo il Piano per la riapertura scolastica di gennaio da sottoporre alla Conferenza Locale del Trasporto pubblico ed al Web Team della Prefettura, dove sono presenti tutti i soggetti interessati: dall’Ufficio scolastico territoriale (Ust), agli Enti Istituzionali, ai rappresentanti degli utenti, alle aziende di trasporto e alle rappresentanze sindacali». 

Su una cosa Bragaglio è tranchant: perché il piano si regga in piedi serve che i tre soci dell'Agenzia - Regione Lombardia, Comune e Provincia di Brescia - oltre a confermare le risorse stanziate per il Tpl nel 2020, prevedano una quota aggiuntiva pari a 1,5-2 milioni per «attivare i cosiddetti “servizi aggiuntivi”, siano questi svolti da Aziende affidatarie del Tpl o tramite sub-affidi con Ncc». 

In caso contrario? Per il presidente dell'Agenzia, sarebbero inevitabili tagli di milioni di chilometri. E il piano per la riapertura franerebbe ancora prima di partire. 

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