La mappa delle morti sul luogo di lavoro in provincia di Brescia da inizio 2022

Sono 10 quelle accertate finora. Considerando gli infortuni mortali sul lavoro in itinere, le vittime salgono a 20
Due operai sul tetto di una fabbrica (foto simbolica) - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
Due operai sul tetto di una fabbrica (foto simbolica) - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
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Sulla mappa diventano puntini colorati che conservano dati scarni di quelle che sono storie personali, ben più complesse e ricche. Vissuti di cui sappiamo poco, e drammi umani che coinvolgono nella maggior parte dei casi più persone: famiglie, amici, conoscenti, compagni e compagne di vita. Perché indicano le morti sul lavoro, un’emergenza nazionale che resta tale nonostante i numeri in calo rispetto al 2021.

Dall’inizio del 2022 sono già 21 gli incidenti sul lavoro che hanno avuto esito mortale in provincia di Brescia. Gli ultimi due soltanto oggi.

Infortuni mortali sul luogo di lavoro e in itinere

L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) considera infortuni mortali sul lavoro tutti quelli avvenuti sul luogo di lavoro - quindi un’azienda, un ufficio, un cantiere, un campo, ma anche un camion se la vittima è autista -, e quelli verificatisi durante il tragitto casa-lavoro senza deviazioni, che vengono chiamati in itinere. Significa che nel conteggio dei morti sul luogo di lavoro sono comprese anche le persone decedute per esempio in un incidente stradale mentre andavano in ufficio, sia con mezzi propri che aziendali che a piedi. 

Le raccolte dei dati per la provincia di Brescia prese in considerazione sono state realizzate dall’Inail e dall’Ufficio salute e sicurezza della Cgil di Brescia. Riportano alcune divergenze: l’Inail conta 20 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale da gennaio a luglio 2022, mentre Cgil registra 20 infortuni mortali sul lavoro da inizio anno a oggi, di cui 10 sul luogo di lavoro, 10 in itinere e un pensionato. Avendo a disposizione i dati disaggregati soltanto di Cgil, per questa ricostruzione ci atteniamo a questi ultimi, che abbiamo potuto confrontare con quanto pubblicato sul Giornale di Brescia. Per avere un’informazione completa servirà probabilmente aspettare il 2023, quando le istruttorie saranno state completate.

Nella mappa qui sotto trovate rappresentati i 10 punti dove sono morte le persone sui luoghi di lavoro secondo l’elenco della Cgil Brescia elaborato dal Giornale di Brescia. 

Le vittime sul luogo di lavoro nel Bresciano nel 2022

Sono infatti le prime ore del mattino di oggi quando un operaio di 31 anni rimane schiacciato da una piastra di colatura da cinquanta quintali alla Eural Gnutti Pontevico. Girolamo Tartaglione è l’ultima vittima sul luogo di lavoro della provincia di Brescia. Originario di Foggia, si era trasferito da poco a Cremona dove si era trasferito per lavoro. Alla Eural Gnutti era impiegato da un anno, di recente a tempo indeterminato. Alle 9.30 due mezzi si scontrano frontalmente sulla Sp510 all'altezza di Provaglio d'Iseo. I conducenti restano incastrati fra le lamiere: uno di loro muore nel primo pomeriggio in ospedale. Era dipendente di un'azienda del comune sebino e aveva 34 anni.

L’ultimo infortunio mortale sul lavoro nel Bresciano risale a due settimane fa: il 18 agosto il 28enne Mohamed Chahir perde la vita a Borgo San Giacomo, travolto da una lastra di metallo. La triste conta comincia l’1 marzo, quando Giovanni Antonio Antonioli, 62 anni, muore ribaltandosi con un escavatore nel fiume a Monno, Valcamonica, mentre sta lavorando all’interno di un cantiere per il ripristino di una strada.

Il 24 marzo Kures Celik, operaio di origine austriaca, viene travolto da un tir durante un’operazione di scarico alla Industrie riunite odolesi (Iro), a Odolo, in Valsabbia. Il 28 marzo Giacomo Turra, 53enne, viene schiacciato dal muletto che sta guidando in un cantiere di Castel Goffredo, in provincia di Mantova, per conto di un’azienda di Rovato. Il 15 aprile muore in ospedale Emilian Reuska, 54 anni, dopo essere precipitato la mattina per 12 metri da un tetto di Sirmione. Il 12 maggio il 37enne Marcello Fusi resta schiacciato da un carrello elevatore in una azienda agricola di Bedizzole. Il 28 maggio Roberto Rodella, classe 1972, viene colpito alla testa da un grosso ramo mentre sta tagliando piante insieme al fratello in località Mulì, al confine tra Saviore e Cevo, vicino al torrente Poia. Il 16 luglio Kante Demba rimane folgorato da una potente scarica elettrica mentre scarica la terra rimossa dal cantiere Tav. E con Mohamed Chahir e Girolamo Tartaglione si torna a oggi.

I dati italiani

Tra inizio gennaio e luglio le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail sono state 441.451 (+41,1% rispetto allo stesso periodo del 2021), 569 delle quali con esito mortale (-16,0%).

Secondo il report diffuso pochi giorni fa, le patologie di origine professionale denunciate sono state 36.163 (+6,8% rispetto al 2021).

Complessivamente, nei primi sette mesi dell’anno si registra, rispetto allo stesso periodo 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni tradizionali),  mentre calano quelle mortali (anche per il notevole minor peso delle morti da contagio).

Per quanto riguarda la provincia di Brescia sono 12.773 le denunce di infortunio pervenute all’Inps fino a luglio. Nello stesso periodo del 2021 erano state 7.962.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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