Infortuni mortali sul lavoro, a Brescia 34 denunce in sette mesi

È quanto rileva la Cisl Lombardia sulla base degli ultimi dati Inail nei primi sette mesi del 2020, influenzati dal Covid
Un infermiere al lavoro durante l'emergenza sanitaria coronavirus - Foto Ansa/Epa/Antonio Lacerda
Un infermiere al lavoro durante l'emergenza sanitaria coronavirus - Foto Ansa/Epa/Antonio Lacerda
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Sono state 177 le denunce di infortunio mortale sul lavoro in Lombardia, tra gennaio e luglio 2020, di cui 34 a Brescia e provincia: sono numeri più che raddoppiati, rispetto alle 88 istanze dello stesso periodo dell'anno scorso. È quanto rileva la Cisl Lombardia sulla base degli ultimi dati Inail relativi alle denunce di infortunio e malattie professionali, sia nei primi sette mesi del 2020, che nel solo mese di luglio, confrontati con il periodo corrispondente del 2019.

L'incremento degli infortuni mortali va attribuito alle denunce fatte all'Inail causa Covid-19, ben 121 al 31 luglio scorso. A livello provinciale, l'aumento maggiore delle denunce mortali si rileva a Cremona, che passa da 1 a 22 sempre nei primi sette mesi del 2019 confrontati con il 2020, mentre il numero più alto in assoluto lo troviamo a Bergamo con 36 casi mortali, seguite da Brescia e Milano a quota 34.

Quanto alle denunce di infortunio non mortale, dall'analisi dei dati Inail si registra un calo per modalità di accadimento del 14,7% in conseguenza del forte rallentamento dell'attività produttiva a causa del coronavirus. Dai 71.444 di gennaio-luglio 2019 ai 60.899 del 2020. A livello nazionale il calo è del 23,7%, un dato di 9 punti superiore.

 

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