Indice di criminalità, Brescia peggiora: più rapine, reati informatici e denunce di violenze

Nella classifica del Sole 24 Ore, la nostra provincia è 43esima. Nel 2021 era 55esima, segno di maggiore sicurezza
Lite e rapina (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Lite e rapina (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Brescia peggiora nell’Indice di criminalità 2022 del Sole 24 Ore rispetto ai dati di un anno fa. Il Bresciano è 43esimo nella classifica che prende in esame 107 province. È lo stesso valore del 2020, un balzo in avanti - segno di peggioramento - rispetto alla 55esima posizione ottenuta nel 2021. Anche se, va evidenziato, il numero totale di denunce appare significativamente inferiore a quello di due anni fa.

I dati sui delitti commessi e denunciati arrivano dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno e si riferiscono ai 12 mesi precedenti alla pubblicazione del quotidiano economico. Il report prende in considerazione 18 tipi di reato: dall'omicidio volontario fino alla violenza sessuale, passando per i crimini informatici per arrivare al traffico di sostanze stupefacenti. L’indice del Sole 24 Ore registra il numero totale delle denunce e quello ogni 100mila abitanti, definendo così un livello generale di sicurezza per ogni provincia italiana. 

I dati locali

Per quanto riguarda la provincia di Brescia, nell’ultimo anno le denunce sono state 40.027, contro le 34.280 dei 12 mesi precedenti, motivo per cui il nostro territorio sale in classifica. Confrontando i dati degli anni precedenti si vede però come il calo dell’anno corso sia stato momentaneo rispetto a un indice che ha sempre visto Brescia entro le prime 45 province: nel 2020 era 43esima, nel 2019 38esima e nel 2018 35esima.

Guardando nel dettaglio, l’indicatore peggiore per il Bresciano è quello relativo alle rapine: siamo 16esimi in Italia, con 38,5 denunce ogni 100mila abitanti (nell’indice del 2021 erano 23,4). Il secondo dato da maglia nera sono i furti con strappo (17esimi), con 14,5 denunce ogni 100mila abitanti. Seguono i furti in esercizi commerciali (21esimi) e i furti con destrezza (27esimi).

In generale, le denunce di furti sono aumentate: da 958,6 a 1.114,6 per 100mila residenti. Sono quasi raddoppiate le denunce per violenze sessuali ogni 100mila abitanti (da 5,2 a 9,2) e sono cresciute anche le truffe e frodi informatiche segnalate (da 382,6 a 519,16 ogni 100mila abitanti).

Se l'aumento dei reati informatici potrebbe essere letto anche come «fisiologico» in un anno in cui l'utilizzo di nuove tecnologie si è consolidato, a una doppia lettura si offre la crescita delle denunce di violenza sessuale: data la particolare tipologia di reato, non è da escludere che non sia da ricondurre ad una crescita in sé degli episodi quanto ad un apprezzabile aumento del numero di denunce presentate dalle vittime. Circostanza tuttavia su cui il mero dato numerico non offre al momento riscontri.

Da notare il netto balzo in avanti per l'associazione di tipo mafioso e l'associazione a delinquere, che nella classifica spostano la provincia di Brescia rispetto a un anno fa rispettivamente dalla 42esima alla 24esima posizione e dalla 79esima alla 40esima posizione. Potete vedere tutti gli indicatori qui.

Il quadro generale

A livello nazionale si conferma comunque il trend in calo dei reati: confrontando i dati 2021 con quelli del 2019, prima della pandemia, si registra una diminuzione generalizzata in termini quantitativi degli illeciti. E l'andamento è confermato in tutte le aree metropolitane: Milano, per esempio, ha messo a segno un -11,8%, mentre Roma è a -6,8%;? Firenze, Venezia e Bologna sono le grandi città con la flessione più marcata, pari al -24,6%, -17,8% e -15,3 per cento. 

Le prime cinque province classificate nell’Indice di Criminalità 2022 sono Milano, Rimini, Torino, Bologna, Roma.

Alcuni territori, però, vanno controcorrente: mentre quasi tutte le province segnano un calo generalizzato dei reati denunciati rispetto al periodo pre-Covid, sono una decina quelle da cui emergono segnali di allarme. Piacenza e Isernia, per esempio, nel 2021 hanno registrato entrambe un incremento della criminalità rispetto al 2019. A Piacenza e provincia i reati denunciati sono saliti dell'11,7%, attestandosi poco sotto le 10mila denunce. Tra i primati negativi della provincia emiliana spiccano quello per le rapine in casa e quello per gli omicidi stradali (2ª). Ma il territorio risulta essere tra i peggiori d'Italia anche per le violenze sessuali e le violenze sessuali su minori di 14 anni (11ª). Isernia, invece, che è a metà (49ª) della classifica generale dei reati denunciati in rapporto alla popolazione, nel 2021 ha registrato reati in crescita dell'8,8% sul 2019. Proprio come per Piacenza, sul conto della provincia molisana pesano gli omicidi stradali, ai quali si aggiungono le associazioni per deliquere e gli incendi (2ª).

Altri primati negativi sul territorio

La geografia dei reati 2021 conferma, poi, una serie di scenari ormai consolidati: Milano capitale dei furti in generale davanti a Rimini e Roma; Barletta in cima alla classifica di quelli d'auto; Napoli prima per furti con strappo e di motocicli, ma anche di contrabbando. E, ancora: Gorizia in cima alla classifica delle truffe e delle frodi informatiche; Vibo Valentia prima per minacce. Emergono però una serie di novità come il primato di La Spezia nei reati legati agli stupefacenti - incluso lo spaccio - e quello di Matera sul fronte delle denunce di incendi. Enna sostituisce Caltanissetta in cima alla classifica degli omicidi volontari - ed è seguita da Aosta - mentre Biella e Ragusa vestono la maglia nera per, rispettivamente, estorsioni e usura.

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