In piazza Loggia la festa dei bresciani per il 25 aprile
Piazza Loggia è di nuovo gremita per ricordare la Liberazione dell’occupazione nazi-fascista. Dopo due anni di celebrazioni contingentate a causa della pandemia, i bresciani tornano a festeggiare il 25 aprile nel cuore della città.
Sulle note della banda sotto il cortile della Loggia addobbato con i vessilli tricolore della bandiera italiana ha preso avvio la 77esima commemorazione della Liberazione a Brescia. In prima fila il sindaco Emilio del Bono e la senatrice Rosy Bindi, che hanno poi chiuso la manifestazione con due orazioni finali.
Ore 18 - «Bella ciao» per il finale
La commemorazione del 25 aprile in piazza Loggia si è chiusa sulle note di Bella ciao, che i manifestanti hanno intonato all'unisono.
Ore 17.36 - Rosy Bindi: «Grazie Brescia, avete meritato una medaglia più volte»
Parla la senatrice Rosy Bindi: «Da 77 anni ricordiamo e festeggiamo la democrazia. Ringrazio la città di Brescia, medaglia d’argento al valor militare, perché per la vostra storia è come se quella medaglia l’aveste meritata più volte». Poi un commento alle recenti polemiche sulle similitudini tra la resistenza italiana e quella attuale Ucraina: «Da voi la resistenza è stata ancora più forte perché avevate vicino la Repubblica di Salò, che voleva portare la guerra feroce da voi. Per questo non potevate non schierarvi. Ma la resistenza non è stata solo quella dei partigiani, quella nei campi di concentramento, è stata anche resistenza alla fame, alla povertà, nelle case, quella di donne, madri, sorelle. La resistenza è un fatto di popolo, non lo dimentichiamo. Lottare contro tutte le disuguaglianze e prendersi cura gli uni degli altri: solo così costruiremo la pace e renderemo onore a chi cadde per ridarci la libertà.Le nostre braccia aperte agli ucraini non potremo più chiuderle a chi di fronte alla fame e alla guerra scappa dal suo paese: l'Italia e l'Europa sono questo. Speriamo di avere imparato questa lezione. E anche quella della pandemia: siamo una cosa sola, siamo fratelli».
Ore 17.25 - Anche i Fridays for Future in corteo
Loro chiedono la liberazione dai combustibili fossili e dall'inquinamento. Sono i Fridays for Future di Brescia, che nel corteo per il 25 aprile non dimenticano di ricordare la necessità di pensare e agire per l'ambiente.
Ore 17.20 - Del Bono: «Restiamo fedeli ai sogni della resistenza»
Al microfono il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha subito collegato la commemorazione alla guerra in Ucraina: «Brescia vuole esserci e dire che sa dare voce ai dissidenti e accogliere i profughi - ha detto -. Questo è un periodo in cui le democrazie sono a rischio. Dobbiamo per questo seminare conquiste democratiche, che vanno rialimentate con giornate come queste, rimanendo fedeli ai sogni di quegli uomini e donne. La resistenza vive ancora nei nostri cuori».
Ore 17.15 - L'applauso ai partigiani
La piazza colma applaude i partigiani che «ancora oggi nonostante l’avanzare degli anni continuano ad essere con noi e a fare opera di divulgazione».
Ore 17.05 - La corona per i caduti del Risorgimento
Viene posata la corona anche in memoria dei caduti del Risorgimento. L’itinerario della memoria termina davanti alla stele che ricorda le vittime della strage neofascista di piazza Loggia del 28 maggio 1974.
Ore 17 - Parte il corteo
Alle 17 il corteo è partito dalla Loggia. La prima tappa è la lapide che commemora la medaglia d’argento al valore militare per la resistenza bresciana. Poi il serpentone si sposterà in largo Formentone, dove le istituzioni accompagnate dai labari si fermeranno per onorare i caduti del 1943-1945. Accade in una piazza Loggia colma di bresciani come non si vedeva dal 2019.
Ore 16.30 - I vessilli in piazza
Tra tanti vessilli di Fiamme Verdi e Anpi anche le bandiere di partiti politici come Psi, Sinistra Italiana e Pci. Un riferimento polemico alla guerra in Ucraina arriva proprio da questi ultimi, che in piazza hanno sollevato uno striscione con la scritta «non tradiremo i nostri partigiani per obbedire agli amerikani». La situazione è comunque per ora tranquilla, al contrario di quello che succede a Milano, dove durante il corteo per il 25 Aprile un gruppo di persone appartenenti ai Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo) ha contestato la presenza del segretario del Pd Enrico Letta urlando «Letta servo della Nato, Draghi servi della Nato» e, ancora, «fuori il PD dal 25 aprile».
Articolo in aggiornamento...
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