In pensione all’improvviso, 9 presidi bresciani ora scrivono a Mattarella: «Ingiustizia»

La lettera degli ex dirigenti è stata inviata anche alla premier Meloni e al ministro Valditara
Gli ex dirigenti scolastici hanno messo nero su bianco le loro considerazioni - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Gli ex dirigenti scolastici hanno messo nero su bianco le loro considerazioni - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Per denunciare quella che ritengono sia un’ingiustizia, si sono rivolti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Giorgia Meloni e a Giuseppe Valditara, ministro della Pubblica istruzione. Non sanno cosa accadrà, ma almeno, adesso, i tre rappresentanti delle istituzioni sono informati.

Ad ottobre abbiamo raccontato di Angiolino Albini, il dirigente scolastico dell’Ic di Borgo San Giacomo messo in pensione da un giorno all’altro, senza preavviso, peraltro ad anno scolastico già iniziato. La stessa sorte era poi toccata ad altri dirigenti della Bassa bresciana e dell’area cremonese.

Lamentele

Oltre ad essere considerati «folli e inopportuni», questi pensionamenti forzati avevano acceso la miccia delle lamentele, «perché la messa a riposo da un giorno all’altro la dice lunga sulla considerazione che lo Stato ha nei nostri confronti». Sentendosi maltrattati e pure discriminati rispetto ai colleghi di altre regioni, nove ex dirigenti scolastici di Brescia e Cremona (Angiolino Albini, Gloria Albonetti, Pietro Bacecchi, Gianluigi Cadei, Silvana Fossati, Claudio Mereghetti, Adele Olgiati, Letizia Elena Sibilia e Angelo Panini) hanno messo nero su bianco le loro considerazioni, che poi hanno girato a Mattarella, Meloni e Valditara.

Nella lettera, gli ex dirigenti stigmatizzano «l’intempestività della decisione della sezione regionale della Corte dei Conti ad anno scolastico avviato; la difformità interpretativa tra regione e regione, dato che solo in Lombardia il magistrato contabile si è orientato a sfavore dei ds, creando una situazione di impar condicio assolutamente inaccettabile; la difformità di trattamento rispetto agli anni precedenti, in cui alcuni dirigenti, attualmente oltre il primo trattenimento, hanno ottenuto senza problema alcuno il visto della Corte».

Danni

Oltre a sottolineare «il danno grave riportato dalle istituzioni scolastiche a causa della decapitazione in itinere delle loro figure apicali», gli ex dirigenti ricordano anche il danno economico causato «dall’aumento del numero di esoneri e semiesoneri che verranno concessi nelle scuole di nuova reggenza». La lettera chiude con una preghiera: «Chiediamo pertanto a Lei, massimo garante del rispetto della legalità, di occuparsi direttamente della questione, ponendo rimedio a una situazione che non porta vantaggi a nessuno, ma produce solo una dannosità erga omnes di flagrante evidenza».

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