In aula dopo Pasqua fino alla prima media ma senza tamponi

Ats e farmacie in campo per lo screening periodico futuro alle superiori: sono interessati 48 istituti
I più piccoli tornano a scuola - © www.giornaledibrescia.it
I più piccoli tornano a scuola - © www.giornaledibrescia.it
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Riaprire le scuole dopo Pasqua? «Siamo pronti», è la risposta di Giuseppe Bonelli, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, e Fabio Capra, assessore all’Istruzione della Loggia, che aggiunge: «Non vediamo l’ora, siamo ben felici di ripristinare il servizio». La campanella, anche in zona rossa, suonerà dal 7 aprile in nidi, materne, elementari e medie (solo per le prime). «Non cambierà molto rispetto al periodo antecedente la chiusura - osserva il provveditore -, salvo l’entrata in vigore di linee guida più restrittive, soprattutto per i docenti, nella gestione dei contagi. Elemento, questo, che potrebbe complicare la gestione».

A questa stretta, volta a prevenire l’insorgenza di possibili focolai, potrebbe in futuro aggiungersi un’altra novità. Per rendere ancora più sicure le aule e salvaguardare la didattica sia Bonelli sia Capra sarebbero favorevoli all’ipotesi di monitorare l’andamento dei contagi nelle scuole con test periodici per studenti e docenti. «Se si riuscisse a fare sarebbe utile - osserva il provveditore - per esempio nei paesi con un’alta percentuale di contagi. Per ora, però, si tratta solo di un’ipotesi». «Io l’avevo suggerito per il rientro in classe post Natale - aggiunge l’assessore - ma le autorità sanitarie mi avevano risposto che sarebbe stato troppo complesso. Se, invece, si andrà in questa direzione, come auspico, il Comune si metterà a disposizione».

Controlli. Con una delibera di Giunta di metà febbraio, «la Regione - chiarisce Stefania Vizzardi, responsabile dell’Unità operativa del Dipartimento promozione della salute di Ats Brescia - propone l’opportunità di avviare, in accordo con l’Ufficio scolastico territoriale, percorsi di testing destinati agli studenti e al personale docente e non docente delle scuole secondarie di secondo grado e dei Centri di formazione professionale del territorio lombardo». La possibilità è per ora offerta a chi ha tra i 14 e i 19 anni, «essendo tale fascia - osserva - caratterizzata da un’elevata attività sociale ed essendo la scuola superiore un contesto scolastico in cui si è riscontrata una significativa trasmissione dell’infezione». L’adesione al percorso di testing da parte delle scuole è volontaria, così come è volontaria l’adesione degli studenti e del personale. Il percorso prevede la possibilità di effettuare a cadenza quindicinale tamponi antigenici rapidi nelle farmacie aderenti all’iniziativa.

«Ats Brescia, in accordo con l’Ust, ha presentato il servizio a tutte le scuole superiori (statali e paritarie) e ai Cfp - spiega -, raccogliendo l’interesse di 48 istituti, per una platea potenziale di più di 30mila soggetti. In parallelo anche 56 farmacie si sono già rese disponibili». Questa opportunità si aggiunge ai sistemi di sorveglianza già in atto, come i punti tampone a libero accesso delle tre Asst territoriali e la possibilità, per i contatti stretti (fascia 14-19 anni) di effettuare tampone antigenico rapido a partire dal quinto giorno di quarantena ed alla conclusione dei 14 giorni. Tornando ai più piccoli, ieri la Giunta comunale ha varato un provvedimento per venire incontro alle famiglie: «Per gli asili abbiamo stabilito l’azzeramento della retta di marzo - annuncia Capra -, inoltre tutti i giorni di quarantena verranno scontati dalla retta».

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