Il primo reparto Covid di Scala 4 aprirà giovedì con 30 letti

Ieri consegna simbolica delle chiavi alla direzione del Civile. Seguirà a ruota il secondo reparto
Una delle stanze di degenza in Scala 4  per malati di Covid-19 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una delle stanze di degenza in Scala 4 per malati di Covid-19 - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Due belle notizie. Una, che oggi il numero delle persone dimesse dagli ospedali è superiore a quelle ricoverate per Covid. L’altra, che l’impresa costruttrice ha consegnato in tempo record all’Ospedale Civile le chiavi virtuali del primo reparto della Scala 4. I lavori erano iniziati lo scorso 22 ottobre. Giovedì prossimo, 26 novembre, dunque dopo poco più di un mese, sarà pronto per accogliere i primi trenta pazienti, contestualmente alla consegna di un secondo reparto.

E così di seguito, con gradualità, fino a fine anno, quando sarà terminata la ristrutturazione dell’intero Padiglione e ci saranno 170 posti letto a tecnologia molto avanzata (uno stesso letto può trasformarsi da postazione di media ad una di maggiore gravità) riservati solo ai pazienti con la Covid-19.

«L’attivazione dei reparti di Scala 4 consentirà una rimodulazione della distribuzione dei posti letto con la contestuale riapertura di posti chirurgici non-Covid» si legge nella nota dell’Ospedale. Il direttore generale dell’Asst Spedali Civili, Massimo Lombardo, alla presentazione del progetto aveva parlato di «una sfida», di «un filo rosso che intreccia la storia del nostro ospedale con quella della società bresciana e che ci permette, nella tradizione dell’Asst, di essere luogo di cura ma anche di ricerca scientifica di alto profilo». Una sfida che è sulla buona strada della vittoria.

Intanto, sotto il profilo della pandemia, se i ricoveri per Covid dovessero continuare a diminuire, seppur con gradualità, tra meno di due mesi il vecchio Padiglione ristrutturato grazie alla collaborazione tra pubblico e privato potrebbe, da solo, essere sufficiente per i pazienti Covid. Due belle notizie a cui se ne aggiunge una terza, direttamente da autorevole fonte ospedaliera: «I casi che stiamo vedendo sono meno gravi rispetto a qualche settimana fa».

La ristrutturazione totale della Scala 4 costerà 6,8 milioni ed è finanziata da Fondazione Spedali Civili ed Intesa Sanpaolo. Una scelta, quella di chiedere ai privati di realizzare l’opera e di donarla all’ospedale, che è stata assunta dall’azienda sociosanitaria territoriale in accordo con la Regione. Se il progetto avesse seguito l’iter del piano ospedaliero nazionale anti-Covid, i lavori sarebbero iniziati il prossimo anno. L’opzione del finanziamento privato di un’opera pubblica è previsto dall’articolo 20 del Codice degli Appalti.

Dunque, la parte muraria e impiantistica, per un totale di 2.3 milioni di euro, è pagata dalla Fondazione Spedali Civili. L’altissima tecnologia biomedicale che caratterizza i cinque reparti di degenza, in gran parte già acquistata, ha un costo di 4,5 milioni di euro finanziati da Intesa Sanpaolo.

Oltre ai reparti di degenza, a piano terra ci saranno spazi per la diagnostica per immagini e, cosa molto importante per chi lavora con pazienti contagiosi, un’area dedicata alla complessa vestizione del personale. Per la realizzazione dei lavori si è costituita una cooperativa, che verrà sciolta al termine della ristrutturazione.

Si tratta di «Per Brescia» con soci professionisti e tecnici «che mettono le loro competenze per puro spirito di liberalità» è stato sottolineato da Fondazione Spedali Civili, che è il committente. Le imprese che stanno eseguendo i lavori sono state coinvolte a chiamata diretta da parte della stessa cooperativa. Per procedere speditamente - dati i risultati, funziona - sono stati siglati contratti con quattordici aziende.

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