«Hurrà» tornano i Grest: oratori in gioco per un’estate sicura

Don Milesi: «Attendiamo le linee guida del Governo. Sì alle collaborazioni con associazioni e scuole»
Un momento di gioco
Un momento di gioco
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«Hurrà», è quasi tempo di Grest. Le linee guida del Governo non ci sono ancora, ma il Centro oratori bresciani e le Parrocchie sono già al lavoro per progettare un’estate sicura all’insegna del gioco. Perché, partendo da un incoraggiamento del profeta Zaccaria («Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della città formicoleranno di fanciulli e fanciulle che giocheranno sulle sue piazze») sarà proprio il gioco il motore dei centri estivi 2021.

Un gioco «che è strumento educativo - osserva don Giovanni Milesi, direttore dell’Ufficio oratori della Diocesi -, momento di espressione, occasione per relazionarsi ed entrare in contatto con la natura». Ma anche incontro tra generazioni e un modo per vivere il paese, «le sue piazze».

Stimoli, insomma, dei quali si avverte il bisogno tanto più in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Alcune Parrocchie (ad oggi 34) hanno già definito le date: quella di Gambara, ad esempio, intratterrà i bambini fino a settembre (con una breve pausa in agosto); le altre si metteranno in gioco per lo più tra la fine di giugno e l’inizio di luglio.

L’elenco è disponibile nel sito Oratori.brescia.it e viene costantemente aggiornato: ora, nel territorio della Diocesi, sono previsti cinque Grest in città, 29 in provincia e una nella Bergamasca, a Palosco. Le iscrizioni, nella maggior parte dei casi, «non sono ancora state aperte: si attende di conoscere le indicazioni operative del Governo - spiega il sacerdote -. Solo allora sapremo quanti bambini potranno essere accolti e in che modo. Speriamo che queste linee guida vengano definite e diffuse al più presto perché giugno è ormai vicinissimo».

Don Milesi immagina che le nuove regole siano «meno restrittive di quelle della scorsa estate in ragione del fatto che adesso i bambini frequentano già le scuole al coperto. Inoltre, rispetto al giugno 2020, ora gli sport di contatto sono ammessi».

L’anno scorso i gruppi dei piccoli erano composti da sette bambini e un maggiorenne, quelli dei grandi (dagli 11 ai 14 anni) da dieci adolescenti e un adulto. La prova della temperatura e l’igienizzazione delle mani erano una prassi.

«Non sarebbe male - aggiunge - se quest’anno si potesse vaccinare i volontari che seguono i ragazzi. Nulla si sa, però, in proposito». Come nel 2020, «ben vengano le collaborazioni con le associazioni e, magari, le scuole. La scorsa estate grazie alla disponibilità di alcuni sodalizi sono state organizzate iniziative interessanti, si pensi alla gita col Cai o all’incontro con una polisportiva».

Grest a parte, quest’estate gli oratori non intendono lasciare soli nemmeno gli adolescenti e i giovani, «che stanno soffrendo della situazione ancor più dei bambini. Per loro verranno proposti momenti di svago e laboratori. Il tutto nei limiti delle disposizioni del Governo». La sicurezza, infatti, è una priorità. L’estate scorsa «i casi di positività sono stati pochi e ben gestiti». Ora l’entusiasmo è tanto. Bambini e volontari non vedono l’ora di... mettersi in gioco e gridare insieme «Hurrà».

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