Green Pass, visite ai parenti: le regole negli ospedali bresciani

In molte strutture si può entrare su appuntamento, il Civile si sta organizzando, la Poliambulanza dice «no»
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QUASI VIA ALLE VISITE
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Negli ospedali di Chiari e di Iseo la norma nazionale è stata applicata in modalità controllata: un parente per paziente è consentito nell’arco dell’ora dedicata alle visite. In Poliambulanza, invece, l’interpretazione è stata declinata nel modo più restrittivo: la soglia dei reparti non si varca se non in casi particolari, semmai si può arrivare fino alle sale d’attesa.

Poi, c’è chi - come al Civile - si sta organizzando per riavviare in sicurezza il meccanismo e chi, come a Desenzano o all’Istituto clinico Sant’Anna, sta optando per gli ingressi scaglionati, un’architettura che viene gestita dai caposala dei singoli reparti.

Quindi no: per le visite ai propri cari ricoverati negli ospedali bresciani, Green pass alla mano, una regola generale al momento non esiste. Ogni ospedale si sta di fatto «autogestendo» come vuole. E come del resto prevedono le linee guida regionali, che demandano alle singole strutture sanitarie la decisione sulle modalità di accesso. Almeno in questa prima fase di assestamento.

Le disposizioni regionali

Cosa dicono le disposizioni inviate dalla Lombardia attraverso la circolare di aggiornamento del 4 agosto sull’«Organizzazione delle attività sanitarie in relazione all’emergenza Covid-19?» La prima regola - come detto - è che l’accesso di esterni (alias: visitatori e familiari) nelle strutture ospedaliere «deve essere regolamentato dalla direzione sanitaria», privilegiando quando possibile percorsi separati da quelli degli operatori ed evitando così assembramenti. Gli aspetti sui quali ogni struttura deve dotarsi di un «vademecum interno» sono specificati nell’allegato A e vanno dalle fasce orarie per le visite «di norma solo diurne» si legge nel documento, alla durata (che deve essere «congrua al bisogno assistenziale, relazionale-affettivo e possibilmente sino a 45 minuti»), fino alla frequenza degli accessi e al numero dei visitatori autorizzati contemporaneamente per ciascun paziente («di norma massimo uno» recita il testo).

Per deliberare, la regia sanitaria si baserà sulle caratteristiche strutturali e organizzative di ciascun reparto, sulla complessità clinica e sui bisogni psicologici dei pazienti ricoverati, «al fine di assicurare un’equa rotazione della presenza dei visitatori, fatto salvo specifiche esigenze assistenziali». Da Palazzo Lombardia specificano che si tratta di linee guida generali e non escludono che - nelle prossime settimane - la Giunta possa formulare una delibera più specifica sul capitolo visite in ospedale. Tanto che nella circolare del 4 agosto viene sottolineato: «Tali indicazioni saranno proposte alla prossima seduta della Giunta regionale per il loro recepimento con provvedimento deliberativo. Tuttavia, a fronte della necessità di riorganizzare le attività del polo ospedaliero e della rete territoriale, anche in relazione al mutato scenario epidemiologico, appare opportuno anticiparle sin da subito al fine di una loro adozione a livello locale».

Le regole negli ospedali bresciani

A fronte di queste prime indicazioni, come si stanno comportando i singoli ospedali bresciani? Da quando il decreto legge 105 del 23 luglio è stato integrato, consentendo la possibilità di visita ai parenti ricoverati nei reparti purché i visitatori siano muniti di Green pass, la richiesta di indicazioni sul tema è entrata ufficialmente nella top ten delle domande poste ai centralini.

L’ospedale Civile, che ha una platea di utenti - tra pazienti e personale - non indifferente, sta studiando la nuova organizzazione nel dettaglio, così da garantire in primis la sicurezza di chi è ricoverato: si attendono dunque a breve le regole di accesso, ma per ora nulla è cambiato. Questo vale sia per la struttura centrale di Brescia, sia per i poli di Gardone Valtrompia e di Montichiari, dove si possono raggiungere le sole sale d’attesa dalle 10 alle 11, dalle 13 alle 14 e dalle 16 alle 17 per portare gli effetti personali dei pazienti. «Questo - precisano - a meno che non ci sia l’autorizzazione del medico per assistenza».

Chi, invece, volesse recarsi a fare visita a un parente stretto nel presidio ospedaliero di Desenzano e Lonato deve rivolgersi direttamente al reparto di degenza: «Per entrare serve il permesso della caposala - spiegano al centralino -: un metodo che serve comunque anche per scaglionare gli ingressi».

Quindi, l’eccezione già citata di Iseo e Chiari: i degenti possono già ricevere una visita ciascuno ogni giorno, dalle 18.30 alle 19.30.

Sia all’Istituto clinico Sant’Anna, sia alla Città di Brescia, infine, l’ingresso di un familiare munito di Green pass è al momento consentito, ma sempre previo accordo con il reparto di riferimento.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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