Grana Padano: «nessun rischio per aflatossine»

Lo afferma il Consorzio per la tutela del Grana Padano in relazione all’inchiesta della Procura di Brescia che vede una sessantina di indagati
Forme di Grana Padana - Foto © www.giornaledibrescia.it
Forme di Grana Padana - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

«Ribadiamo, e ci fa piacere che anche durante la Pasqua ciò sia emerso sui media italiani, che mai Grana Padano è andato o potrà andare in distribuzione se non perfetto dal punto di vista sanitario».

Lo afferma il Consorzio per la tutela del Grana Padano in relazione all’inchiesta della Procura di Brescia che vede una sessantina di indagati.

Quattromila forme di Grana Padano in fase di stagionatura sono state sequestrate, mentre, secondo gli investigatori, potrebbero essere state vendute da casari direttamente a ristoratori ricotte, provole e mozzarelle fuori norma.

«Il problema aflatossine - specifica il comunicato del Consorzio - inizia con il latte di settembre e mesi successivi, e il primo formaggio prodotto da quel mese diventerà Grana Padano e potrà essere distribuito solo dal prossimo luglio in poi. Ovviamente ogni forma verrà verificata e solamente il formaggio assolutamente sicuro andrà dalla prossima estate in poi sul mercato, come del resto è sempre avvenuto e sta tuttora avvenendo».

Il Consorzio si è già costituito parte civile e «adirà ogni altra via legale contro coloro che, consapevolmente, infrangendo la legge, si sono macchiati di un grave reato penale. Il latte fuori norma non poteva essere consegnato dalla stalla, neppure diluito con latte indenne da aflatossine, così come non poteva essere lavorato latte fuori dai limiti. Non sarà mai consentito a pochi furbetti - conclude il Consorzio - di delegittimare un intero sistema fatto di migliaia di allevatori e centinaia di caseifici seri, coscienziosi e rispettosi di tutte le rigorose regole in essere». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia