Ginnastica e denunce di maltrattamenti: in Procura i vertici della Federazione

Il presidente, il segretario generale e la commissaria tecnica sono stati sentiti a Brescia in qualità di persone informate dei fatti
Il tribunale di Brescia
Il tribunale di Brescia
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Poco prima delle 16.30 sono terminati gli interrogatori davanti al pm di Brescia Alessio Berardi del presidente della federazione ginnastica ritmica Gherardo Tecchi, del segretario generale Roberto Pentrella e della commissaria tecnica Emanuela Maccarani.

I vertici della federazione italiana ginnastica ritmica hanno lasciato il tribunale di Brescia da un’uscita secondaria evitando così di incontrare la stampa. I tre sono stati sentiti nell’ambito dell’inchiesta sui presunti maltrattamenti fisici e psicologici su alcune ginnaste che hanno denunciato e che frequentavano una palestra di Calcinato, in provincia di Brescia.

Sono stati sentiti in qualità di persone informate dei fatti, nell’ambito della inchiesta sui presunti maltrattamenti denunciati da due giovanissime ginnaste, che sino alla primavera scorsa si allenavano in una palestra federale di Calcinato. Gherardo Tecchi, Roberto Pentrella e Emanuela Maccarani si sono presentati attorno alle 13. Non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione neanche all'arrivo.

A Desio

In mattinata si sono tenute anche le audizioni all’Accademia di Desio, ora commissariata. La Procura federale si è mossa per ascoltare le ginnaste e quindi le allenatrici, inclusa Emanuela Maccarani, direttrice tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica. «Sono appena stata sentita dal procuratore federale: sono molto serena. Le indagini sono in corso in pieno svolgimento e non posso assolutamente dire altro» ha detto Maccarini dopo aver parlato con il procuratore federale Michele Rossetti. «Ora attendiamo che la giustizia sportiva compia le indagini dovute».

«Stiamo affrontando con grande serietà questo momento. Ogni segnalazione di comportamenti non corretti per noi va valutata prontamente. Tra oggi e domani sentiremo tutte le parti tra atlete, tecnici e staff e nel caso accertassimo eventuali responsabilità prenderemo i dovuti provvedimenti» ha dichiarato il procuratore federale Michele Rossetti. «È utile ricordare che quella che stiamo conducendo è un’indagine conoscitiva attivata d’ufficio proprio perché non c’è alcuna denuncia corrispondente alle segnalazioni riportate dalla stampa. Ma per la serietà che contraddistingue la Procura federale ci è sembrato doveroso fare chiarezza con la massima tempestività».

 

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