Già nove vittime in montagna dall'inizio dell'anno

Si tratta di bresciani che hanno perso la vita in quota, ma anche di escursionisti vittime di incidenti sulle nostre montagne
MONTAGNA: NOVE MORTI NEL 2023
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Da inizio anno sono nove le vittime della montagna, escursionisti bresciani o che sulle vette della nostra provincia hanno perso la vita.

Il mese peggiore marzo, con ben cinque croci: il primo, a inizio mese, è stato il ventiquattrenne Matteo Gadaldi, originario di Ponte in Valtellina, precipitato durante la scalata della cascata della Madonnina in Val d'Avio, in alta Valcamonica. Nicola Gaudenzi aveva 53 anni: un malore lo stroncò mentre stava facendo un’escursione sulla Maddalena, sopra l’abitato di Botticino. Insegnava scienze motorie al Liceo Gambara ed era un maestro di karate di casa a Flero. È morta in ospedale a Bergamo la donna cinquantatreenne originaria di Darfo Boario Terme, precipitata per oltre 70 metri in un canalone sopra Valbondione, nella Bergamasca. La tragedia si verificò davanti al marito, con il quale stava percorrendo il sentiero. Gianluigi Brenna, scialpinista classe 1957, ha perso la vita dopo essere precipitato in un canale per oltre 200 metri mentre stava percorrendo un tratto esposto del monte Cornetto del Bondone, lungo il versante ovest verso Cavedine e la valle dei Laghi, in Trentino. Omar Ferrero, 42 anni, di San Secondo di Pinerolo, era in gara da quasi due ore, nel gruppo di testa all’Adamello Ski Race. Improvvisamente si accasciò a terra, stroncato da un arresto cardiaco.

A fine maggio, in tre giorni si registrarono altre tre vittime: Evelina Tomasoni, cinquantaquattrenne di Manerbio, è stata colpita da un fulmine mentre si trovava sul versante del monte Guglielmo tra Pisogne e Zone, a quota 1800 metri di Punta Caravina, sorpresa da un temporale. Lo stesso evento meteorologico potrebbe aver condotto alla morte di Antonio Fratus, 60enne di Palazzolo sull'Oglio, trovato morto dopo due giorni di ricerche: l'uomo era uscito per un'escursione nella zona della Corna Trentapassi, e venne ritrovato in un dirupo nella zona sopra Vello di Marone: l'ipotesi è che fosse scivolato durante la discesa lungo il ripidissimo percorso. Riccardo Pelamatti, 70enne residente a Montecchio di Darfo, è morto invece lungo i sentieri nella zona della Sacca di Esine che ben conosceva, forse colpito da un malore o forse avendo perso l’equilibrio per il terreno bagnato, finendo nel dirupo dove è stato trovato senza vita. Marco Borsari, l’escursionista emiliano di 46 anni morto oggi nella zona del Dosso Pasò, tra Corteno Golgi e l’Aprica, è infine la nona vittima dell’anno.

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