Fatture false, spuntano un altro milione e 600mila euro

Il denaro è stato trovato nel sottotetto di casa. Il bottino della coppia accusata ora sfiora i dieci milioni
La zona dove le ruspe hanno portato alla luce il tesoretto - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La zona dove le ruspe hanno portato alla luce il tesoretto - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Gli ultimi sviluppi arrivano quasi in contemporanea. Mentre Giuliano Rossini e la moglie Silvia Fornari fanno mettere a verbale le prime ammissioni, gli uomini della Guardia di Finanza trovano altri soldi. Un milione e seicentomila euro che la coppia nascondeva nel sottotetto della loro abitazione. E che si aggiungono agli otto milioni sepolti nei terreni della Franciacorta e riconducibili ai coniugi che la Procura ritiene al vertice del gruppo capace di realizzare una maxi evasione fiscale, con oltre mezzo miliardo di fatture false emesse in pochi anni e 93 milioni di imposte non versate.

«Hanno ammesso sostanzialmente gli addebiti pur non entrando nel merito delle singole condotte perché la contestazione è molto ampia, ma si sono resi disponibili ad essere ascoltati dal pubblico ministero così da rispondere puntualmente ad ogni accusa» ha spiegato il loro difensore, l'avvocato Lorenzo Cinquepalmi che ieri li ha assistiti nell'interrogatorio di convalida dell’arresto, che si è svolto da remoto.

Rossini ha parlato dal carcere di Cremona dove si è costituito e la moglie da Verziano. Prima di loro, questa volta in presenza, era stato il turno del figlio 22enne Emanuele e della zia materna del ragazzo, Marta Fornari, ai domiciliari da una settimana e che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

La nuova scoperta

I sacchi con i soldi ritrovati nei pozzetti sotto terra
I sacchi con i soldi ritrovati nei pozzetti sotto terra

Ma a tenere banco è ancora la montagna di soldi fin qui recuperata in banconote da 20, 50 e 100 euro. Gli ultimi panetti imbottiti con un milione e 600mila euro sono spuntati dal sottotetto di casa. La sensazione è che il bottino cash sia destinato ad aumentare e non si fermi ai quasi ormai dieci milioni di euro scoperti in pochi giorni dalla Guardia di Finanza dopo che una gola profonda ha messo le fiamme gialle sulla strada giusta.

Quella che ha portato nel terreno nel quale la coppia aveva nascosto i pacchetti di soldi. Il denaro era disseminato sotto il prato all'inglese, non in un unico punto, ma all'interno di pozzetti, dentro secchi sigillati, e secondo uno schema ben preciso con i tombini individuabili attraverso le coordinate geografiche. Un lavoro certosino che ora porta gli inquirenti guidati dal pubblico ministero Claudia Passalacqua titolare dell'inchiesta, a chiedersi se sia stata tutta opera della coppia bresciana. O se dietro ci sia il sostegno e la pianificazione di altri.

I coinvolti

Giuliano Rossini nell'ambiente della compravendita dei metalli ferrosi è soprannominato «mister 50 milioni». Così lo chiamano al telefono clienti e imprenditori che fanno parte del presunto sistema che ha beneficiato delle fatture false. Lui e la moglie Silvia Fornari, così come il figlio 22enne, non hanno mai fatto una vita di eccessi almeno in Italia. Niente auto di lusso, niente gioielli, abiti o borse griffate. Anche le abitazioni non fanno pensare che i proprietari abbiano milioni di euro. Per di più nascosti in giardino.

Gli ultimi mesi li hanno trascorsi all’estero dopo aver capito che la giustizia in tempi stretti avrebbe presentato loro il conto. Quando vengono a sapere la scorsa settimana dell’ordinanza di custodia cauteare firmata dal gip di Brescia che ha disposto nei loro confronti la detenzione in carcere, marito e moglie si trovavano in Austria come raccontano nel corso di una telefonata intercettata dagli inquirenti. Con il loro difensore pianificano poi il rientro in Italia. «E confessiamo» assicurano al legale. Ieri le prime ammissioni.

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