Ex Polveriera, Loggia a caccia di fondi: servono 7 milioni e spunta l’idea ostello

A fine agosto a Mompiano si parte con le bonifiche belliche. L'assessore Bianchi: «Parteciperemo a tutti i bandi utili»
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EX POLVERIERA, IDEA OSTELLO
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Il progetto c’è, le idee (in parte costruite insieme alla città, in parte nuove) anche. Ma senza soldi, tutto è destinato a procedere al rallentatore. Ex Polveriera di Mompiano, porta d’ingresso per il parco delle Colline, 15 ettari di verde che dal 2007 - anno in cui l’area è diventata di proprietà pubblica - cercano di farsi spazio per consumare la loro metamorfosi: da luogo bellico (la struttura è stata una zona di addestramento militare e di deposito di esplosivi e munizioni) a parco polifunzionale e innovativo.

Un cammino che sta incontrando più ostacoli del previsto: dallo scoglio dei finanziamenti alle prescrizioni della Soprintendenza che potrebbero portare la Loggia a ritoccare il disegno emerso dalla progettazione partecipata.

I carotaggi

Ci eravamo lasciati così: con un progetto di fattibilità da sei milioni di euro, diviso in quattro fasi. Nella prima (per la quale erano già stanziati 1,2 milioni) si prevedeva anche il recupero delle riservette 5 e 6: una per accogliere un’area ristoro e un’aula didattica e l’altra per un primo spazio polifunzionale destinato alle realtà che faranno vivere l’ex Polveriera.

È proprio a questo punto della storia che ha fatto capolino il primo cartellino giallo: quello della Soprintendenza. Per procedere alla ristrutturazione, infatti, il Comune aveva immaginato di abbattere e ricostruire le riservette. Niente da fare, tutto bloccato: «Si ritiene importante la conservazione dei fabbricati esistenti che ne testimoniano il passato uso a deposito. Alla luce degli approfondimenti necessari per la progettazione strutturale, si prediligano pertanto scelte di consolidamento e miglioramento strutturale, piuttosto che di demolizione degli immobili con successiva ricostruzione».

Non è tutto: «Si chiede che vengano preventivamente concordati gli aspetti di dettaglio degli interventi sui fabbricati esistenti e sugli ambiti di nuova realizzazione. Per quanto concerne il profilo archeologico si comunica che la zona è ad alto rischio archeologico e pertanto, al fine di valutare l’impatto delle opere in progetto anche su strutture e depositi archeologici sepolti e di prevenire rallentamenti e modifiche progettuali anche di rilievo, si richiede che vengano eseguiti accertamenti archeologici preventivi effettuati da ditta specializzata sotto la direzione di questo ufficio».

Ecco perché i fondi rimanenti del primo lotto di lavori verranno dirottati per effettuare carotaggi in profondità, inizialmente non preventivati: si parla di scavi geologici che vanno da due a sei metri sottoterra. Ed ecco anche perché la Loggia sta pensando di traslocare le funzioni progettate per le casermette nell’edificio del Corpo di guardia.

«Quello spazio - sottolinea Bianchi - è rimasto finora fuori dalla progettazione partecipata: se i problemi strutturali delle casermette, come temiamo, saranno importanti, i costi lieviteranno. Stiamo perciò ragionando sulla possibilità di dare vita al disegno nell’altro immobile». La bussola per decidere, comunque, sarà l’esito dei carotaggi. Quando si parte? Dopo la bonifica bellica, al via alla fine di agosto.

Trenta posti letto

A questo si aggiunge la seconda incognita: quella economica. Il preventivo iniziale per riqualificare il polmone verde incastonato nella Valle di Mompiano era di 6 milioni, «ma con i rincari si alzerà a 8» non nasconde l’assessore, impegnata a «recuperare i sette milioni mancanti cercando di partecipare a tutti i bandi utili».

Si parla poi anche di idee nuove, come quella di realizzare un ostello. «È una possibilità - rivela Bianchi -: mi piacerebbe che l’ex Polveriera diventasse un punto di ritrovo capace di coniugare rilancio sociale e ambientale, nasce da qui l’idea di un ostello per studenti universitari in ambito scientifico e naturalistico». Una bozza progettuale esiste già. L’ostello troverebbe casa sempre nel Corpo di guardia, che avrebbe così al piano terra lo spazio polivalente e al primo piano le camerate con trenta posti complessivi. Ma prima «bisogna recuperare i fondi».

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