Epidemia da serratia marcescens: «L'équipe medica non ha colpe»

La perizia scagiona il personale della Terapia intensiva neonatale del Civile da responsabilità per l'epidemia di questa estate
SERRANTIA: NESSUNA RESPONSABILITA' PER I MEDICI
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«Non si ravvisano elementi di censura dell’operato dell’equipe medica». È la conclusione della perizia depositata in Procura che scagiona il personale del reparto di Terapia intensiva neonatale del Civile da ogni responsabilità relativa alle procedure messe in atto in quei giorni di agosto in cui nel reparto si verificò un focolaio epidemico di serratia marcescens, il batterio alla base dell'infezione che costò la vita al piccolo Paolo.

Settanta pagine che fanno tirare un sospiro di sollievo ai 16 tra medici e personale iscritti da allora nel registro degli indagati. Purtroppo ad offuscare la notizia positiva è arrivata nelle stesse ore quella della morte di uno dei bimbi nati prematuri la scorsa estate e colpito dal batterio. Dall'infezione era guarito. Ma le sue condizioni generali - dovute alla nascita straordinariamente prematura - non gli hanno lasciato scampo: si è spento ieri nel reparto di Rianimazione pediatrica.

Una doccia gelata per un reparto d'eccellenza, in cui si fanno miracoli, finito nuovamente al centro di un'inchiesta proprio la scorsa settimana dopo la morte di quattro piccoli pazienti in una manciata di giorni.

 

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