Elezioni regionali, torna in pista il nome di Emilio Del Bono

Lombardia 2023: prime prove di dialogo positive tra Pd e M5s. Tra i nomi quello del primo cittadino di Brescia, sostenuto dai sindaci
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EMILIO DEL BONO VERSO LA REGIONE?
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La prova generale è già al suo bis al Governo. È vero ciò che i più scettici mettono sul tavolo delle contestazioni: bisogna considerare che la coalizione «giallo-rossa» non ha però mai provato le urne. Ma sono altrettanto vere le due argomentazioni contrapposte da chi «tifa» invece per ufficializzare il tandem. Uno: dopo anni di egemonia del centrodestra, è evidente che se anche il centrosinistra non allarga il campo la Lombardia rischia di restare persa in partenza. Due: le elezioni regionali sono a turno unico, non consentono quindi - a differenza delle Amministrative - i «tempi supplementari» del ballottaggio.

Tradotto: non è possibile giocarsi al secondo turno un apparentamento. La partita ha una sola manche: o si perde o si vince subito. E facendosi gli sgambetti a vicenda, la percentuale della sconfitta rischia di essere inevitabilmente più alta. Anche di questo le segreterie che gravitano attorno all’area di centrosinistra hanno parlato lunedì sera, durante il vertice andato in scena a Milano. Concludendo, con rappresentanti di Pd e MoVimento 5 stelle presenti, che «sì, un campo largo per le Regionali è possibile». E, soprattutto - è il pensiero di fondo - non diventerebbe un laccio troppo stretto e condizionante in vista delle Amministrative.

Scenari

Guardando al toto nomi, sembrano essere ormai archiviati quelli dell’economista ed ex direttore del dipartimento Affari fiscali del Fondo monetario internazionale, Carlo Cottarelli, di Giuliano Pisapia, ma anche quello del sindaco di Milano, Beppe Sala che ha più volte fatto il suo endorsement al sindaco Emilio Del Bono. Sala non sarebbe l’unico a sostenere la candidatura alla presidenza della Lombardia del numero uno di Palazzo Loggia, anzi. Del Bono avrebbe dalla sua il sostegno dei sindaci. Stando alle prime indiscrezioni, comunque, in casa centrosinistra i tempi per ufficializzare il candidato o la candidata per cercare di battere il centrodestra alle Regionali potrebbero slittare a settembre.

L’ipotesi di scegliere attraverso una consultazione viene presa in considerazione solo in caso di primarie di coalizione: non quindi un voto solo del Pd. La priorità, in questa fase, resta individuare un programma comune, che possa rappresentare un’architettura solida per l’auspicato campo largo. Nel frattempo, il Pd ha avviato la campagna social con il simbolo di una sveglia puntata sul 2023 (il perimetro della Lombardia disegnato al centro del quadrante), lo slogan «non mancare», seguito dal motto «in Lombardia non è andato tutto bene, è arrivato il tempo di cambiare». Ha spiegato il segretario regionale, Vinicio Peluffo: «Siamo consapevoli che la Regione è contendibile e possiamo vincere l’immobilismo di tutti questi anni».

Il Pirellone, sede di Regione Lombardia a Milano - Foto Ansa/Milo Sciaky © www.giornaledibrescia.it
Il Pirellone, sede di Regione Lombardia a Milano - Foto Ansa/Milo Sciaky © www.giornaledibrescia.it

Ecco perché, in questi giorni, proseguono gli incontri bilaterali con gli altri partiti. Del resto, aveva già fatto notare il segretario nazionale Enrico Letta «le amministrative le abbiamo vinte perché abbiamo trovato il metodo giusto e siamo partiti per tempo, quindi ci siamo dati questo metodo per la Regione Lombardia. Qui il Pd ha dimostrato chi stava dalla parte delle persone, delle imprese, della sicurezza e della libertà e siamo stati noi quelli che hanno garantito la possibilità di uscire dalla pandemia in ordine». L’obiettivo Dem è ovviamente interrompere i tre decenni di egemonia ininterrott del centrododestra a Palazzo Lombardia. «Siccome la Lombardia è la Regione più importante d’Italia, in cui la partita della ripartenza è più importante della questione nazionale, crediamo che ci siano le condizioni perché i cittadini lombardi ci guardino con occhi diversi rispetto a prima». Parola di Enrico Letta.

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