Elezione del presidente della Provincia, si vota il 29 gennaio

Zanardi «chiama» Lega, FdI, FI e Iv e rilancia il «patto istituzionale». Ma spunta l’ipotesi di proroga di Alghisi
PROVINCIA VERSO IL VOTO
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La data sarà ufficializzata all’inizio della prossima settimana. Ma di fatto è quasi obbligata. Il nuovo presidente della Provincia sarà eletto domenica 29 gennaio. Voteranno sindaci e consiglieri comunali bresciani, come avviene dal 2014. Ma non è escluso un colpo di scena: il mandato di Samuele Alghisi potrebbe essere prorogato.

Il Governo starebbe infatti lavorando ad una norma transitoria per prorogare le Province in scadenza. Ad annunciarlo, nelle scorse ore, è stato il sottosegretario al Ministero dell’Interno Wanda Ferro: «Ho proposto di prevedere una norma transitoria per rinviare il voto negli enti in scadenza a gennaio» ha spiegato l’esponente di Fratelli d’Italia. La mossa si inserisce nel piano del Governo per modificare la Legge Delrio, ridare dignità (competenze e risorse) alle Province e tornare all’elezione diretta da parte dei cittadini di presidente e Consiglio.

Il disegno di legge da un paio di settimane è in discussione nella commissione Affari Costituzionali del Senato. Il Governo ha già dato parere favorevole. L’obiettivo, ha spiegato Ferro, è «superare l’attuale situazione di precarietà causata dalla riforma Delrio, restituendo una prospettiva certa agli enti intermedi, che la Costituzione indica come costitutivi della Repubblica».

Ma visto che ci vorranno mesi per il via libera, che si fa con gli enti in scadenza? Da qui l’idea della norma transitoria, forse inserita nella Legga di Stabilità, per prorogare i vertici attuali e rinviare il voto. I tempi sono però strettissimi, tanto che l’ipotesi appare remota. A Brescia si voterà il 29 gennaio. Questo vuol dire che entro martedì andranno formalmente convocati i comizi elettorali e l’8 gennaio andranno depositati i nomi dei candidati.

Centrosinistra

Quali nomi? L’incertezza regna sovrana sul Broletto. Le manovre politiche stentano a decollare, visto che partiti e segreterie sono concentrati su Loggia e Regione. Da settimane c’è sul tavolo la proposta di larghe intese lanciata dalla segreteria provinciale di Italia Viva («un patto di responsabilità territoriale» secondo il lodo Galperti). E ieri il centrosinistra ha fatto un passo in quella direzione.

Come aveva già auspicato il segretario provinciale del Pd Michele Zanardi, il tavolo politico del centrosinistra ha sposato in maniera «corale» l’idea di una «soluzione istituzionale»: un «presidente di garanzia», sostenuto in maniera bipartisan per traghettare la Provincia verso il nuovo assetto e il ritorno all’elezione diretta. Bisogna infatti tener conto che a fine gennaio si eleggerà il nuovo presidente ma il Consiglio provinciale (eletto un anno fa) resterà quello attuale, con una situazione bloccata, 8 consiglieri a 8.

Da qui l’ipotesi larghe intese che potrebbe aiutare la Provincia a svolgere il ruolo di «Casa dei Comuni» nei mesi che la separano dalla modifica della legge Delrio. «Il centrosinistra - spiega Zanardi - ritiene di poter cogliere e accogliere l’ipotesi di un accordo istituzionale per accompagnare la Provincia in questa fase delicata. Ci sono sul tavolo temi importanti che vanno affrontati per il bene del territorio, a partire dal Pnrr».

Ecco dunque l’invito al centrodestra e a Italia Viva: troviamoci al più presto, possibilmente già prima di Natale, e valutiamo se ci sono le condizioni per trovare un’intesa. Un’intesa che dovrà partire da alcuni «nodi programmatici» ma che poi si dovrà concretizzare in un nome, visto per altro che non sono molti (una quarantina) i sindaci tecnicamente candidabili.

Nomi

Va detto che il centrodestra, in particolare Fratelli d’Italia, quando parla di «larghe intese» pare non voler andare oltre il Terzo polo. Tagliando quindi fuori Pd e sinistra.

L’ipotesi Guido Malinverno (Desenzano) è però sfumata. Quella di Renato Pasinetti (Travagliato) non è percorribile per gli equilibri tra Lega e Fratelli d’Italia. I sindaci papabili di FdI non convincono. Si cerca quindi un nome d’area. Ma sullo sfondo sembrano crescere le quotazioni del civico Giovanni Coccoli, sindaco di Gussago, nome su cui punta Italia Viva. Si vedrà.

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