Ecco come cambieranno le Province

Incontro Calderoli-Upi: la riforma prevede il voto dei cittadini, 24 consiglieri e giunta con 6 assessori
La sala del consiglio provinciale - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
La sala del consiglio provinciale - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il prossimo 29 gennaio gli oltre 2.500 amministratori bresciani (sindaci e consiglieri comunali) eleggeranno il nuovo presidente della Provincia. C’è un unico candidato, Emanuele Moraschini, sindaco di Esine, frutto delle larghe intese. Un patto istituzionale nato anche sulla spinta della riforma delle Province a cui sta lavorando il Governo che dovrebbe riportare l’elezione diretta da parte dei cittadini di presidente e consiglio, il ritorno della giunta e l’ampliamento delle competenze. Una sorta di ritorno al passato, a prima della legge Delrio che ha trasformato le Provincia in enti di secondo livello.

Iter

Per modificare la legge 56 del 2014 (la legge Delrio) in commissione Affari Costituzionali del Senato sono stati depositati sei disegni di legge. Dei testi depositati quattro (FdI, primo firmatario Marco Silvestroni; Lega, Massimiliano Romeo; Pd, Bruno Astorre e Forza Italia, Licia Ronzulli) per ora sono stati congiunti. Mercoledì scorso il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli è intervenuto alla riunione del comitato direttivo dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) proprio per illustrare l’ipotesi di riforma a cui sta lavorando il Governo.

Gli organi

La proposta illustrata dal ministro prevede la reintroduzione di una vera e propria giunta composta da 6 assessori per le Province con più di 350.000 abitanti, come Brescia, e un consiglio di 24 componenti. Si scende a 3 assessori e 20 consiglieri per le Province più piccole. Previste indennità parificate a quelle dei Comuni capoluogo non solo per il presidente, come già avviene ora, ma anche per la giunta. Saranno reintrodotti anche i gettoni di presenza per i consiglieri, archiviando così la stagione del taglio ai costi della politica. La giunta potrebbe essere inserita non appena la legge sarà approvata, anche a mandato in corso, senza aspettare le nuove elezioni.

L’elezione

La prima ipotesi di elezione diretta da parte dei cittadini è prevista per il 2024. Tuttavia dovranno essere studiate specifiche norme transitorie. La consapevolezza del ministro, fanno sapere dall’Upi, è che i presidenti saranno legittimati a terminare il proprio mandato. Se le cose stanno così, non è escluso che Moraschini possa restare in carica quattro anni, non un anno-un anno e mezzo come ipotizzato finora. Si vedrà. Di certo la durata del mandato di tutti gli organi (presidente e consiglio) sarà riportata a 5 anni, riallineando le scadenze, oggi sfalsate.

Competenze

Obiettivo della riforma è anche quello di restituire «dignità» alle Province, svuotate dalla riforma Delrio, riattribuendo a questi enti risorse e competenze, le stesse oggi in capo alle città metropolitane. Va detto che per Brescia e le Province lombarde cambierebbe poco, visto che accordi specifici con la Regione hanno portato sul territorio molte funzioni delegate. Discorso diverso per le altre province italiane che oggi gestiscono solo scuole e strade.

Strategia

«Nell’incontro con l’Upi - ha spiegato Calderoli - ho ribadito la mia piena e convinta volontà per procedere a una riforma per il ripristino delle Province. L’intento è quello di ridare piena dignità alle Province per fare in modo che possano garantire appieno servizi ai cittadini e supporto adeguato ai Comuni. Sono convinto che, lavorando uniti nella stessa direzione, riusciremo a far tornare a casa Lassie». L’iniziativa della riforma sarà parlamentare, ha precisato il ministro. «Al Ministero verrà mantenuta una sorta di cabina di regia per fare sintesi tra le diverse proposte, che sono trasversali, e fare in modo di poter raggiungere un risultato concreto in tempi adeguati».

«La concretezza che il Ministro ci ha mostrato ci rassicura e ci fa ben sperare che si riesca a portare a termine questo processo in tempi brevi - ha commentato il presidente dell’Upi Michele de Pascale -. Il rafforzamento delle Province è essenziale i Comuni che vedono queste istituzioni come unico riferimento».

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