È confermata la nullità del decreto di latitanza per Cirillo

Il legale dell'«architetto di Putin» ha confermato che l'imprenditore vuole comparire al processo a Brescia
Cirillo ospite in una trasmissione tv su La7
Cirillo ospite in una trasmissione tv su La7
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Il Tribunale di Brescia ha accolto per oggi e per la prima volta l'istanza di rinvio per legittimo impedimento nei confronti dell'architetto Lanfranco Cirillo, l'imprenditore ribattezzato «l'architetto di Putin» per la vicinanza al leader russo.

È imputato a Brescia per reati di natura fiscale ma si trova a Mosca dove risiede e da dove ha riferito ancora alla scorsa udienza, non può partire per raggiungere l'Italia partecipare al processo. Il tribunale ha inoltre precisato e ribadito la nullità del decreto di latitanza nei confronti di Cirillo sul quale da agosto di un anno fa pendeva un mandato di arresto internazionale.

«Oggi ci sono stati due importanti passi in avanti a livello processuale, è stato riconosciuto dal tribunale che non è una volontà di Lanfranco Cirillo quella di non comparire al processo, ma una causa di forza maggiore che gli impedisce di essere in aula, e seconda ma non meno importante, il tribunale ci ha tenuto a precisare e ribadire la nullità del decreto di latitanza, che testimonia che Lanfranco Cirillo non sarebbe mai dovuto essere dichiarato latitante», ha commentato Stefano Lojacono, legale di Cirillo.

La prossima udienza è fissata per il 15 giugno.

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