È cominciata la lenta rinascita della Santissima

L’antica chiesetta di Gussago finisce sotto i ferri: al termine dei lavori diventerà una sala polifunzionale
  • I lavori alla Santissima
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I primi ponteggi già ingabbiano una porzione della chiesetta della Santissima di Gussago, rinchiusa temporaneamente in un bozzo tubolare, che restituirà, entro la fine dell’estate prossima, ripristinata la figura leggiadra ed elegante della sezione ovest della Santissima.

È infatti iniziata, sulla cima del colle Barbisone, la prima tranche dei lavori di recupero e ripristino dell’edificio simbolo di Gussago. La chiesa, una volta ultimata, diverrà una sala polifunzionale per ospitare eventi prevalentemente culturali.

«Siamo felicissimi che i lavori sulla chiesetta siano iniziati - dichiara il sindaco di Gussago, Giovanni Coccoli -. È un fatto storico per Gussago, lo aspettavamo da anni. Si tratta di un intervento molto importante che dà il la al recupero dell’edificio che rappresenta un’intera comunità. I lavori dovrebbero durare circa sette mesi e prevedono il rifacimento del tetto, la messa in sicurezza del portico, il consolidamento delle mura, l’installazione degli infissi e la predisposizione di un appartamento per il custode. Nell’estate 2023 vorremmo organizzare un momento inaugurale, per essere pronti in occasione di Brescia e Bergamo Capitale italiana della cultura. La chiesetta ospiterà una mostra multimediale, mentre in San Lorenzo sarà allestita la mostra sull’Inganni».

Il complesso della Santissima a Gussago - © www.giornaledibrescia.it
Il complesso della Santissima a Gussago - © www.giornaledibrescia.it

L’intervento, dal costo totale di circa un milione e 200mila euro, è stato possibile grazie ai fondi provenienti dall’Art Bonus (canale che resta aperto per ulteriori donazioni) che ad oggi ha consentito di raccogliere 260mila euro, e grazie al contributo regionale di 500 mila euro. Quattrocentotrentamila euro è invece la quota investita dal Comune.

Mentre la destinazione d’uso della chiesetta è stata indivduata fin da subito, per il resto dell’edificio l’Amministrazione ha pensato di aprire un confronto con la cittadinanza al fine di recepire idee e suggerimenti sulla funzione dell’edificio che fu inizialmente un convento domenicano per poi divenire dimora di importanti pittori quali il miniaturista Gigola e Inganni. «Vorremmo partire con un concorso di idee sulla restante porzione dell’edificio - prosegue Coccoli -. Prima di mettere mano a questa parte della struttura, sarebbe bello capire cosa inserirci all’interno». 

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