Come presentare i progetti per Capitale della Cultura

È online il bando per premiare le idee migliori delle realtà pubbliche e private di quartiere, il termine è previsto per il 31 ottobre
Ogni borgo potrà proporre idee e progetti in vista del 2023 - © www.giornaledibrescia.it
Ogni borgo potrà proporre idee e progetti in vista del 2023 - © www.giornaledibrescia.it
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Eventi culturali che partono dai territori, che collegano tra loro i diversi quartieri della città, che faranno nascere rapporti destinati a durare nel tempo. Questo sarà «Capitale della cultura» nel 2023. Tanto che questi progetti vengono definiti «progetti culturali di prossimità».

L'obiettivo

L’obiettivo è raggiungere tutti i cittadini nelle 33 aree in cui il territorio urbano è stato suddiviso, nel segno della «massima capillarità» voluta dall’Amministrazione comunale. «Ogni cittadino - come sostenuto già dalla vicesindaco e assessore alla Cultura, Laura Castelletti - sarà protagonista della Capitale della Cultura».

Da qui nasce il bando (consultabile anche sul sito web del Comune) ideato dagli assessorati alla Cultura e alla Partecipazione che mette a disposizione ben 250mila euro, suddivisi in 50mila per ciascuna delle cinque macroaree in cui sono stati uniti i quartieri, ossia Centro, Sud, Ovest, Est e Nord. L’obiettivo è quello di coinvolgere realtà associative più piccole, i Punti comunità con i Consigli di quartiere che faranno da «orientatori, attivatori di processo, facilitatori della creazione di connessioni e di reti tra i soggetti coinvolti».

Come funziona

Al bando potranno partecipare soggetti pubblici o privati purchè legalmente costituiti entro il 31 dicembre 2021, che presenteranno i loro progetti singolarmente o - e questo avrà più valore nella valutazione - in rete tra loro (sono esclusi i provati cittadini, i partiti, le organizzazioni politiche e i gruppi parlamentari).

Certo, si dovrà tener conto del fatto che gli eventi, le manifestazioni e ogni iniziativa proposta dovranno essere senza fini di lucro (gli enti partecipati dal Comune potranno partecipare solo come partner). Altra condizione per ricevere il finanziamento è che i progetti rientrino in uno dei quattro temi del dossier «La città illuminata», che sono quindi «la città come cura, la città dei tesori nascosti, la città che inventa, la città e la natura».

In base al bando, i progetti culturali di prossimità potranno essere finanziati fino all’80% delle spese e fino ad un massimo di 20mila euro. Non solo. Una ulteriore caratteristica necessaria è che le iniziative proposte dovranno essere relative ad appuntamenti culturali da realizzare nel 2023, mentre non ci sono indicazioni specifiche sul luogo in cui si terranno, ossia potranno essere organizzati all’aperto o anche al chiuso. Non si fa differenza se saranno eventi pubblici o privati, a partecipazione libera o a pagamento, ma necessariamente dovranno avere la caratteristica di essere senza fini di lucro.

Le scadenze

Il termine entro il quale si dovranno presentare i progetti è quello del 31 ottobre, quindi, tutto sommato, abbastanza presto. Pertanto i Consigli di quartiere e tutte le realtà interessate dovranno darsi da fare nel mese di settembre per riuscire a creare quelle connessioni necessarie per dar vita ai progetti. A novembre, forse ai primi di dicembre, saranno pubblicati gli esiti e tra gennaio e febbraio verrà già liquidato un acconto che è pari al 50% delle spese complessive.

L’intento dell’Amministrazione comunale - è stato spiegato - è da un lato «valorizzare il peculiare e sfaccettato patrimonio, materiale e immateriale, che caratterizza le diverse zone della città e dall’altro quello di sostenere la capacità creativa e organizzativa di tanti soggetti spesso di piccole dimensioni, che con la loro attività possono contribuire al miglioramento della qualità della vita della comunità, favorendo inclusione e partecipazione di fasce fragili e meno agevolate nella fruizione culturale».

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